71- Bilancio 2007: Considerazioni.
di Alessandro PALESTRINI
Forse è il caso che a Porto Recanati si parli di cose serie!
A fine Marzo dovrà essere approvato il Bilancio preventivo 2007. Tale documento economico è in assoluto quello più politico, nel senso che vengono programmate attraverso le voci di bilancio le azioni amministrative della maggioranza.
Data l’importanza del provvedimento abbiamo sempre sostenuto in tutte le sedi politiche la necessità di un coinvolgimento diretto della cittadinanza.
Questo perché pensiamo che le scelte degli amministratori non devono essere subite dalla gente ma al contrario condivise.
A Porto Recanati, si è percorsa ormai da anni una triste consuetudine e cioè coinvolgere i cittadini, organizzati nei comitati di quartiere, quando il bilancio è già stato deciso in tutte le sue parti.
Vorrei sapere cosa ne pensano i quartieri e soprattutto cosa sta facendo l’assessore alla partecipazione (cioè colui che dovrebbe garantire il coinvolgimento dei quartieri in ambito amministrativo) per invertire questa tendenza che nonostante la sua presenza non sembra indebolirsi.
Da una prima analisi dei documenti, sappiamo che sarà aumentata di 2 punti per mille l’addizionale Irpef, ci saranno “ritocchi” alla Tarsu, aumenta la spesa della politica, aumenta il debito del comune e calano gli investimenti, almeno per le persone residenti fisicamente nella città; infatti, a parte l’acquisto di cosa “futurissima” della “nuova” scuola elementare, il più grande investimento sarà quello per l’ampliamento del cimitero: 500.000 euro dei quali 300.000 saranno reperiti attraverso la costruzione e la vendita da parte del comune di nuove tombe di famiglia (quante ce ne vorranno in un anno?). Come dire: un investimento rivolto al futuro!
Qualcuno potrebbe pensare che tale situazione scaturisca da una latitanza finanziaria da parte dello Stato. Premesso che lo Stato potrebbe fare di più, possiamo certamente affermare che i trasferimenti generali da parte del Governo sono esattamente identici al preventivo dell’anno scorso, quindi nessun taglio aggiuntivo. Infatti, se è vero che diminuisce la compartecipazione dell’Irpef da parte dello Stato, aumentano i trasferimenti diretti cosicché la situazione rimane identica.
Ma perché si è arrivati a questa situazione? Perché in questi anni la stesura del bilancio comunale ha sempre avuto l’unico obiettivo di rientrare nel patto di stabilità, senza mai studiare percorsi e modalità concrete per gestire la spesa (si pensi ai costi mostruosi per la gestione dei servizi) o per incrementare la possibilità di investimento attraverso la realizzazione di progetti finanziati da Regione, Stato e Unione Europea. Si è sempre cercata la soluzione più semplice ma non necessariamente più conveniente, cioè quella degli accordi con il privato, che come sappiamo non fa niente per niente. Cosicché il loro apporto è stato più un danno che un valore aggiunto.
Possiamo dimostrare facilmente come l’amministrazione non abbia mai partecipato a bandi per ottenere quelle risorse utili ad alleggerire il bilancio. Ci sono dei comuni in Italia che spendono grandi quantità di soldi per realizzare progetti importanti cercando di ottenerne il finanziamento, e anche se il sacrificio economico è enorme, a volte basta ottenere il finanziamento di un solo progetto per recuperare i soldi buttati per la progettazione di tutti quelli che invece non ottengono alcuna sovvenzione.
Il Preventivo 2007 rispecchia fedelmente questa realtà ed evidenzia la necessità di invertire la rotta, perché raggiungere il pareggio di bilancio dovrebbe rappresentare l’obiettivo minimo che un comune come Porto Recanati dovrebbe avere ed invece sembra essere l’unico motivo di orgoglio per l’amministrazione Fabbracci. Chi si accontenta, gode!
A fine Marzo dovrà essere approvato il Bilancio preventivo 2007. Tale documento economico è in assoluto quello più politico, nel senso che vengono programmate attraverso le voci di bilancio le azioni amministrative della maggioranza.
Data l’importanza del provvedimento abbiamo sempre sostenuto in tutte le sedi politiche la necessità di un coinvolgimento diretto della cittadinanza.
Questo perché pensiamo che le scelte degli amministratori non devono essere subite dalla gente ma al contrario condivise.
A Porto Recanati, si è percorsa ormai da anni una triste consuetudine e cioè coinvolgere i cittadini, organizzati nei comitati di quartiere, quando il bilancio è già stato deciso in tutte le sue parti.
Vorrei sapere cosa ne pensano i quartieri e soprattutto cosa sta facendo l’assessore alla partecipazione (cioè colui che dovrebbe garantire il coinvolgimento dei quartieri in ambito amministrativo) per invertire questa tendenza che nonostante la sua presenza non sembra indebolirsi.
Da una prima analisi dei documenti, sappiamo che sarà aumentata di 2 punti per mille l’addizionale Irpef, ci saranno “ritocchi” alla Tarsu, aumenta la spesa della politica, aumenta il debito del comune e calano gli investimenti, almeno per le persone residenti fisicamente nella città; infatti, a parte l’acquisto di cosa “futurissima” della “nuova” scuola elementare, il più grande investimento sarà quello per l’ampliamento del cimitero: 500.000 euro dei quali 300.000 saranno reperiti attraverso la costruzione e la vendita da parte del comune di nuove tombe di famiglia (quante ce ne vorranno in un anno?). Come dire: un investimento rivolto al futuro!
Qualcuno potrebbe pensare che tale situazione scaturisca da una latitanza finanziaria da parte dello Stato. Premesso che lo Stato potrebbe fare di più, possiamo certamente affermare che i trasferimenti generali da parte del Governo sono esattamente identici al preventivo dell’anno scorso, quindi nessun taglio aggiuntivo. Infatti, se è vero che diminuisce la compartecipazione dell’Irpef da parte dello Stato, aumentano i trasferimenti diretti cosicché la situazione rimane identica.
Ma perché si è arrivati a questa situazione? Perché in questi anni la stesura del bilancio comunale ha sempre avuto l’unico obiettivo di rientrare nel patto di stabilità, senza mai studiare percorsi e modalità concrete per gestire la spesa (si pensi ai costi mostruosi per la gestione dei servizi) o per incrementare la possibilità di investimento attraverso la realizzazione di progetti finanziati da Regione, Stato e Unione Europea. Si è sempre cercata la soluzione più semplice ma non necessariamente più conveniente, cioè quella degli accordi con il privato, che come sappiamo non fa niente per niente. Cosicché il loro apporto è stato più un danno che un valore aggiunto.
Possiamo dimostrare facilmente come l’amministrazione non abbia mai partecipato a bandi per ottenere quelle risorse utili ad alleggerire il bilancio. Ci sono dei comuni in Italia che spendono grandi quantità di soldi per realizzare progetti importanti cercando di ottenerne il finanziamento, e anche se il sacrificio economico è enorme, a volte basta ottenere il finanziamento di un solo progetto per recuperare i soldi buttati per la progettazione di tutti quelli che invece non ottengono alcuna sovvenzione.
Il Preventivo 2007 rispecchia fedelmente questa realtà ed evidenzia la necessità di invertire la rotta, perché raggiungere il pareggio di bilancio dovrebbe rappresentare l’obiettivo minimo che un comune come Porto Recanati dovrebbe avere ed invece sembra essere l’unico motivo di orgoglio per l’amministrazione Fabbracci. Chi si accontenta, gode!
Alessandro PALESTRINI - Consigliere Comunale C.S.U.