“Le idee della classe dominante sono in ogni epoca le idee dominanti” (Marx, L’ideologia tedesca).
Chi dubita, infatti, dell’assioma: “il successo dipende dalla nostra forza di volontà”? O del postulato: “il problema dell’occupazione deriva da una mancanza di
disponibilità ad accettare il lavoro che c’è, da un assurdo attaccamento al “monotono” posto fisso”?
D’altra parte, convincere le persone, grazie a questi ragionamenti, che problemi “di sistema” come la disoccupazione e la precarietà di massa abbiano una soluzione
individuale è anche un eccellente modo per colpevolizzare le vittime, impedendo loro di concepire anche soltanto l’idea di battersi (insieme) per una società diversa.
A questo bagaglio di dogmi delle classi dominanti appartiene la frase del Ministro dell’interno che rinfaccia ai giovani italiani la ricerca del posto di lavoro
“di fianco a mamma e papà”.
Il senso della predica ministeriale è in sostanza: “dovete essere più intraprendenti, dovete dimostrare ciò che valete,
senza cercare patetici sostegni.”
Già! Intanto però John Elkann è entrato a 22 anni nel Consiglio di amministrazione di Fiat; Emma Marcegaglia, subito dopo la laurea, ha fatto il suo ingresso
nella direzione dell'azienda di papà; i figli di Silvio Berlusconi sono tutti in Azienda (Barbara è entrata in Consiglio di Amministrazione prima ancora di laurearsi)... E si potrebbe continuare a lungo.
Non a caso il vecchio Marx definiva l’ideologia “falsa coscienza”.