...Come ho fatto a sopravvivere un anno e mezzo in un posto così?
Diciamo che l’Honduras è anche altro oltre a povertà e violenza.
E’ un paese dalle risorse umane e naturali immense, che dall’ultimo avamposto Maya delle rovine archeologiche di Copan, a nord, si snoda tra strade incerte e dissestate lungo una piccolissima spina dorsale fatta di vegetazione rigogliosa, villaggi umili e cittadine caotiche...




Chissà dov'è l'Honduras ?

Da quanto è diventato il palcoscenico naturale del reality più amato d’Italia, il Paese più sconosciuto sulla faccia della terra è improvvisamente diventato la meta dei sogni caraibici di gran parte degli italiani. Spiagge spumose di sabbia incontaminata, foreste di palme e frutti tropicali, mare tanto cristallino che è impossibile specchiarcisi dentro. Insomma, per chi è abituato a fare a pugni con il traffico del raccordo anulare, deve decisamente sembrare uno di quegli ormai rarissimi esempi di paradiso in terra.

Ma spesso dimentichiamo che il grande schermo può proporci solo l’orizzonte che entra nell’obiettivo della telecamera, per forza di cose limitato, per ovvi motivi fittizio: quelle spiagge incontaminate esistono, certo, ma a percorrerle tutte ci avanzerebbe mezz’ora, circoscritte nella circonferenza di uno scoglio, anzi di un Cayo, nel bel mezzo del mar dei carabi.
Perché i Cayos Cochinos, Roatan, Utila, sono solo atolli microscopici di quel paese reale che vive invece sulla terra ferma, giusto fuori dallo spazio vitale delle telecamere dell’ “Isola dei famosi” e dei depliant più gettonati delle agenzie di viaggi. E non ne parla mai nessuno.
Qualche tempo fa a me è capitato di viverci un anno e poco più, e solo allora l’Honduras ha acquisito una fisionomia ben precisa nell’immaginario romanzato di quello che pensavo fosse il Centro America.

Mi permetto allora di fornire qualche dato: diciamo che è uno dei paesi più poveri del mondo, oltre ad essere anche uno dei più corrotti, dove ogni elezione decreta la sostituzione di tutti i funzionari pubblici con i nipoti e gli amici del nuovo regime, eppure si parla di democrazia.
Secondo dati Unicef, (http://www.unicef.org/infobycountry/honduras.html ) il 68% delle famiglie honduregne vive al di sotto della soglia di povertà, soprattutto nelle aree rurali e solo un’insignificante minoranza sa di avere dei diritti. Il lavoro minorile è ancora una delle principali emergenze del paese: il 15% dei giovani tra 5 e 17 anni è infatti impegnato in attività economiche informali (vedi riquadro) e la percentuale cresce al 27% se si considerano i giovani che, oltre a lavorare, non hanno neanche accesso al sistema scolastico.

L'ANGOLO DI LETIZIA - a cura di portorecanatesi.it