Con l'avvento del boom economico, la cantina, antico punto di ritrovo degli uomini del Porto (in particolare dei pescatori), ha
visto venir meno il suo ruolo di luogo dove trascorrere il tempo libero.
La cantina era caratterizzata da un lungo stanzone debolmente illuminato, ai cui lati si trovavano tavoli di 3, 4 metri per un metro circa di larghezza.
Gli avventori sedevano su panche prive di schienale, poste ai lati.
La parete di fondo era occupata dal bancone sul quale troneggiavano le botti del vino con i rubinetti in continua attività.
Dalle quattro del pomeriggio alle sette ed oltre i locali della cantina si affollavano.
Bastava poco per far riempire la stanza del fumo dei sigari e a rendere calda l'atmosfera con i"quarti" di vino che si vuotavano in fretta.
E proprio quando l’atmosfera era calda al punto giusto, cominciavano i cori a squarciagola di canzoni note, di antichi stornelli e di canzoni del mare.
In cantina si giocava a carte e si parlava di fatti che riguardavano il lavoro, i guadagni, gli eventi del paese; lunghi dialoghi che venivano ricamati con una abbondante dose di "pettegolezzi" sempre
capaci di stimolare la curiosità dei presenti. E non di rado queste "dicerie" sfociavano in vere e proprie "cagnare" anche dure che
portavano, a volte, i protagonisti a togliersi il saluto.
La foto qui sopra, però, ci racconta della cantina ormai vicina al suo epilogo. Siamo prossimi agli anni settanta, i bar la fanno ormai da padroni.
In cantina si ritrovano i nostalgici anche per dar sfogo all'antica passione per il canto e la musica.