15 Agosto 1979 - Specchio di mare antistante il balneare "ADA".
Per un lungo periodo di tempo, il giorno di ferragosto, nel calendario delle iniziative previste per le feste patronali, "Il gioco della biga
in mare" ha caratterizzato le estati portorecanatesi.
Il gioco consisteva in una prova di abilità e di equilibrio. Sulla poppa di una barca (solitamente una lancetta) ancorata non distante dalla
riva, veniva fissato orizzontalmente un palo di legno della lunghezza di circa 3 metri. Il palo veniva cosparso di grasso animale (il cosiddetto
"sego" usato sulle palanche per facilitare lo scivolamento della barca al momento del varo o viceversa) ed a quanti si cimentavano nella sfida
veniva richiesto di percorrerlo tutto, senza mai cadere, fino a raggiungere una bandierina situata nella parte estrema.
La forma rotonda del palo, la presenza di grasso in alcuni punti e il rollio della barca, rendevano la prova molto impegnativa.
Inoltre più ci si avvicinava all'estremità del palo, maggiore era l'abilità richiesta per non cadere.
Per questo era molto importante assumere in partenza la giusta posizione, non tanto per non cadere in acqua, cosa sempre gradevole
considerato il periodo, quanto e soprattutto per evitare dolorose cadute sul palo. Una bella sfida che i bagnanti da terra potevano gustarsi divertiti.