Anno ? Per un lungo periodo di tempo, quando ancora l'attività agricola aveva un'importanza considerevole nell'economia portorecanatese, vi
erano nel centro abitato diversi mulini per la lavorazione del grano e la confezionatura in grandi sacchi di tela iuta. Uno di questi mulini svolgeva
la propria attitivà proprio in Corso Matteotti, nelle immediate vicinanze del Cementificio Scarfiotti.
Nel mulino di Giovanni De Angelis, più conosciuto come "el mulì de Peccia", lavorava Antonio Traferro impegnato giornalmente nel carico e scarico di
grossi sacchi di grano dal peso di un quintale (esattamente 101 kg.).
Si trattava di un lavoro molto faticoso in quanto allora non esistevano ancora i montacarichi motorizzati e, stagionalmente, questi lavori
venivano eseguiti avvalendosi di manodopera assunta a tempo determinato che, di solito, facevano riferimento a cooperative di facchinaggio (in
gergo portolotto definita La caruana)