Cortile Lucangeli, Anno 2000 Presso il Cortile Lucangeli, promossa nell'ambito delle manifestazioni collaterali al Palio Storico di San
Giovanni, si svolge "Le ricurdanze de 'nà ô" rassegna di antichi mestieri che un tempo trovavano ampia diffusione nella vita cittadina
portorecanatese. A dimostrare come e con quali strumenti quei lavori venivano eseguiti, sono uomini e donne che a quelle attività hanno dedicato
un'intera vita di lavoro. Un angolo delle "Ricurdanze" è dedicato alla pesca con le "nazze" (nasse) che avveniva generalmente da marzo a
giugno.
Monachesi Marino, meglio noto come Marinello che quella pesca l'ha praticata, è intento a dimostrare come veniva preparata "la buccaròla"
importante strumento costituito da rete metallica a forma di imbuto fissata all'interno della nassa con lo scopo di impedire al pesce, generalmente la seppia, di uscire.
Un telaio in legno con la forma della buccaròla fissato stabilmente con delle piccole corde su una sedia. Sul telaio fili di ferro precedentemente
tagliati a misura, vengono intrecciati ad uno ad uno girando di volta in volta il telaio e lasciando le estremità lunghe alcuni centimetri, fino a dare forma
concreta alla trappola.
E' un lavoro paziente fatto nel periodo che precede quello della pesca. Svolto generalmente in casa, o nel deposito nelle nasse, non di rado "giò la marina". Non
occorrono grandi strumenti; un telaio in legno sopramontato da chiodi posti ad una certa distanza, del filo di ferro di spessore resistente, una pinza o
tronchesina per tagliare il filo di ferro alle estremità e delle mani abili a piegare il ferro e dare forma alla "buccaròla".