Primi anni 60 del novecento. Matrimonio importante tra giovani sposi molto noti e con parentela numerosa quello che si festeggia nel salone dell'Hotel Bianchi Vincenzo, sede naturale dei pranzi di matrimonio tra le gente del Porto. Pranzo con menù che prevede molte portate quasi sempre a base di carne, aperto dagli immancabili "straccetti" (stracciatella in brodo") seguiti dalla gallina lessata ("el lessu de galina") con contorno di spinaci. Non possono mancare le tagliatelle, la "carne in umido" e i secondi piatti di fritto e arrosto consumati qualche volta durante la distribuzione dei confetti a parenti ed invitati da parte degli sposi.
Durante il pranzo un momento importante è quello dei cori, che, per tradizione, vedono protagonisti i soli uomini. Cori a squarciagola che riempiono la
grande sala da pranzo ed arrivano fino in strada. Cori a più voci, arricchiti da fraseggi di canto e controcanto, che spaziano tra arie note di opere
liriche, e canzoni popolari con i passaggi più celebri e più orecchiabili, quasi sempre sottolineati, con grande impeto ed enfasi, che
rendono consistente il volume della voce, arricchita dal piacere di essere protagonista di quelle sublimi armonie.
E' un omaggio ai novelli sposi frutto anche del piacere della compagnia.