Lungomare Lepanto, primi anni 60 del novecento. Tarda mattinata di un giorno di primavera. Anziani uomini armati di
linguetta, speciale utensile che serve per le operazioni di manutanzione (remacchiatura) delle reti da pesca, si sono dati appuntamento
sul tratto di lungomare del centro urbano, proprio a ridosso della centrale via Mazzini, per eseguire urgenti lavori di riparazione su
alcune reti da pesca. Alcuni di loro, un tempo, sono stati a bordo dei motopesca e conoscono a fondo il "mestiere di pescatore" e, più volte,
loro stessi hanno "calato" altre reti in mare. Insieme danno vita ad un quadro che ripropone in modo fedele i simboli e le icone della vita al
Porto. Il tipico "cariolo" - (carretto) - di legno solitamente usato dalle donne del Porto (purtannare) come mezzo di
locomozione nella vendita ambulante di pesce, servito, in questo caso, per trasportare le reti sul posto di lavoro.
Le nazze (nasse) con il loro telaio di legno, usate per la stagionale pesca delle seppie, che qui attendono di essere
ricoperte con la rete. Le sedie con il fondo in paglia, non di rado portate da casa, che aiutano a svolgere in modo più comodo il lavoro di remacchiatura.
La grande rete da pesca con gli scòrzi (galleggianti
di sughero) bene in evidenza, che attende sul cariolo di essere presa in consegna.
Ciascuno svolge con cura il proprio lavoro riproducendo a memoria i vari passaggi di ricostruzione delle reti. Altri uomini fanno
loro compagnia e scambiano dialoghi e considerazioni su aspetti diversi del vivere quotidiano. Non è solo un modo di lasciar scorrere il tempo. I dialoghi espressi a volte a
voce alta per dare vigore ad un concetto, altre volte con mezze parole o facendo riferimento ad antichi aneddoti o proverbi, servono a confermare e consolidare il rapporto di
"vicinanza". Si conoscono tutti e ciascuno di loro è spesso identificato con il soprannome che ne racconta anche la genìa di appartenenza.
Quasi sempre, appena si fa una certa ora, i dialoghi si concludono con un nulla di fatto e ad uno ad uno, dopo aver salutato tutti dicendo "Gente!...ce 'rvedemu; adè 'agu a pià el piattu" - (Arrivederci;
vado a pranzo [o cena]) fa ritorno a casa.