Anno 1950 ? Situato a nord del paese, di fronte al Castello Svevo e a Piazza Brancondi, dove ha inizio il caseggiato del quartiere Castennòu,
il Farò, così come da tutti conosciuto, assume nell'immaginario collettivo della gente del Porto, un fascino particolare.
La sua struttura ricorda, nella parte bassa, l'antica cabina di un peschereccio della Marina mercantile, mentre quella immediatamente sovrapposta,
emula la torretta di un sommergibile, con l'intento di rendere omaggio alla Marina Militare.
Di notte e nelle giornate di nebbia, il suo funzionamento rappresenta per i naviganti, un importante punto di riferimento e più che la funzione di
vero e proprio faro, le sue reali caratteristiche sono quelle di Fanale di segnalazione a luce fissa.
La sua posizione sul lungomare è quella più prossima all'arenile e, trattandosi di edificio di pubblica utilità, funzionamento e gestione sono
di competenza del Comune.
In virtù della sua posizione che lo fa identificare come icona del mondo marinaro e luogo identitario, è spesso considerato punto di riferimento
per l'incontro tra le persone, dove darsi appuntamento per trascorrere il tempo libero o fermare, con uno scatto fotografico, il ricordo
del tempo di gioventù, come hanno fatto le giovani ragazze, allieve sarte che frequentano la piccola sartoria di Emilia Brutti Fava, in via Fratelli Rosselli
poco distante dal faro.
Informazioni e notizie: Carlo Vitali e Luigi Fava.