Vino nuovo.
| di David Pierini | Inserito il 19/12/2008 | Stampa
Mai stata attuale come ai giorni nostri questa profezia di Gesù.."dovunque sarà il cadavere si raduneranno gli avvoltoi"... laddove per cadavere
si intendono le ricchezze e per avvoltoi coloro che si avventano senza ritegno su di esse.
hanno fatto manbassa di denaro pubblico... e quando li vediamo in manette dai loro volti non traspare un minimo di vergogna, di pentimento... sembrano volerci dire... "non potevamo non approfittare, troppo ghiotta l'occasione, l'avreste fatto anche voi"... e forse hanno ragione.
Governare un paese è sempre stato un compito ingrato, tanto più lo è se questo paese ha grandi ricchezze da amministrare e tanti avvoltoi da cui doversi guardare.
Se pensiamo ad una piccola comunità come la famiglia... quanto costi in fatica e dolore gestire poche persone care, quanto sacrificio occorra per andare avanti tanto che se si potesse molti abbandonerebbero l'impresa... quanto più immane e carico di responsabilità sarà il compito di governare una famiglia immensa come la nostra Italia.
Eppure questo non spaventa affatto... tutt'altro... una moltitudine di candidati si affollano e sgomitano per cercare con ogni mezzo, lecito o illecito, di far fronte a questo gravoso impegno... governare.
Io credo che tanto zelo nel voler servire la causa non sia per nulla motivato da nobili intenzioni ma da un sentimento torbido, figlio della carne, che nasce nelle tenebre, si nutre di lotte intestine delle innumerevoli fazioni e sfocia in un'irresistibile sete di potere che rende ciechi, vuoti, ottusi e scaltri.
Nulla di più appagante per coloro che salgono sul trono... ed impugnano lo scettro del comando convinti di aver vinto "un giro di giostra nel paese della cuccagna"... nulla di più tremendo dico io perché se costoro sapessero a cosa vanno incontro avrebbero orrore di quanto vanno saccheggiando.
Ormai non basta più rifarsi il trucco per ricomparire credibili sulla scena... serve il bisturi che affondi in profondità ed estirpi quel cancro che divora a poco a poco l'onestà di chi gestisce il bene pubblico. Così invito i politici di buona volontà a rientrare in sé stessi... a fare silenzio nel proprio cuore affinché sentano rianimarsi la voce della coscienza... a stendere un velo pietoso sul loro passato e perdonarsi tutto il marcio che hanno seminato e raccolto... e riprendere possesso di quella dignità che hanno svenduto ad un prezzo irrisorio.
Tutto questo per il loro bene... perché possano evitare l'irreparabile dal momento che nella nostra epoca l'inferno... "ha spalancato la sua bocca oltremisura"... parola di profeta!
Entrando poi nel merito dell'amministrazione locale... alle destre dico "fermatevi" perché avete impresso al tempo un'accelerazione vertiginosa costruendo e demolendo negli ultimi dieci anni quanto non era lecito fare neppure in un secolo.
Alle sinistre dico "muovetevi" perché per voi il tempo... da troppo tempo... si è fermato.
Nella sua breve vita terrena il Signore ci ha dato poche regole ma buone per ogni tempo, per ogni circostanza, per ogni luogo... una di queste dice..."non si mette vino nuovo in botti vecchie".
Calata nella nostra realtà significa che quella di mettere nuovi candidati in vecchi partiti è una battaglia persa in partenza poiché respirando l'aria malsana della vecchia politica le nuove leve si guastano.
Poi, sempre il Signore, usava aggiungere... "chi ha orecchi per intendere, intenda".
hanno fatto manbassa di denaro pubblico... e quando li vediamo in manette dai loro volti non traspare un minimo di vergogna, di pentimento... sembrano volerci dire... "non potevamo non approfittare, troppo ghiotta l'occasione, l'avreste fatto anche voi"... e forse hanno ragione.
Governare un paese è sempre stato un compito ingrato, tanto più lo è se questo paese ha grandi ricchezze da amministrare e tanti avvoltoi da cui doversi guardare.
Se pensiamo ad una piccola comunità come la famiglia... quanto costi in fatica e dolore gestire poche persone care, quanto sacrificio occorra per andare avanti tanto che se si potesse molti abbandonerebbero l'impresa... quanto più immane e carico di responsabilità sarà il compito di governare una famiglia immensa come la nostra Italia.
Eppure questo non spaventa affatto... tutt'altro... una moltitudine di candidati si affollano e sgomitano per cercare con ogni mezzo, lecito o illecito, di far fronte a questo gravoso impegno... governare.
Io credo che tanto zelo nel voler servire la causa non sia per nulla motivato da nobili intenzioni ma da un sentimento torbido, figlio della carne, che nasce nelle tenebre, si nutre di lotte intestine delle innumerevoli fazioni e sfocia in un'irresistibile sete di potere che rende ciechi, vuoti, ottusi e scaltri.
Nulla di più appagante per coloro che salgono sul trono... ed impugnano lo scettro del comando convinti di aver vinto "un giro di giostra nel paese della cuccagna"... nulla di più tremendo dico io perché se costoro sapessero a cosa vanno incontro avrebbero orrore di quanto vanno saccheggiando.
Ormai non basta più rifarsi il trucco per ricomparire credibili sulla scena... serve il bisturi che affondi in profondità ed estirpi quel cancro che divora a poco a poco l'onestà di chi gestisce il bene pubblico. Così invito i politici di buona volontà a rientrare in sé stessi... a fare silenzio nel proprio cuore affinché sentano rianimarsi la voce della coscienza... a stendere un velo pietoso sul loro passato e perdonarsi tutto il marcio che hanno seminato e raccolto... e riprendere possesso di quella dignità che hanno svenduto ad un prezzo irrisorio.
Tutto questo per il loro bene... perché possano evitare l'irreparabile dal momento che nella nostra epoca l'inferno... "ha spalancato la sua bocca oltremisura"... parola di profeta!
Entrando poi nel merito dell'amministrazione locale... alle destre dico "fermatevi" perché avete impresso al tempo un'accelerazione vertiginosa costruendo e demolendo negli ultimi dieci anni quanto non era lecito fare neppure in un secolo.
Alle sinistre dico "muovetevi" perché per voi il tempo... da troppo tempo... si è fermato.
Nella sua breve vita terrena il Signore ci ha dato poche regole ma buone per ogni tempo, per ogni circostanza, per ogni luogo... una di queste dice..."non si mette vino nuovo in botti vecchie".
Calata nella nostra realtà significa che quella di mettere nuovi candidati in vecchi partiti è una battaglia persa in partenza poiché respirando l'aria malsana della vecchia politica le nuove leve si guastano.
Poi, sempre il Signore, usava aggiungere... "chi ha orecchi per intendere, intenda".
di David Pierini | Edit: 19/12/2008 | Stampa