Porto Recanati con Ancona.
n questi giorni si sta discutendo sul riordino delle provincie previsto dal governo Monti, per il quale è probabile che le Marche avranno tre province invece di cinque. Ferme restando Ancona e Pesaro-Urbino, Ascoli Piceno, Fermo e Macerata si fonderanno in un’unica provincia, e chi ci rimetterà di più in tutto questo rimescolamento di carte sarà, per il suo essere situata alla periferia della nascente entità amministrativa, proprio la città di Porto Recanati.
Andare a finire sotto Ascoli – perché di questo si tratta – sarebbe una iattura per Porto Recanati, e per motivi facilmente comprensibili a chiunque. Da quelli logistici – Ascoli dista 90 chilometri da Porto Recanati – a quelli storici ed antropologici.
La propensione di Porto Recanati verso Ancona è invece nella storia e nei fatti, vuoi per talune “affinità elettive” – razza, lingua, cultura – vuoi per rapporti di natura sociale – scuola e lavoro – vuoi per la comune appartenenza alla tradizione costiera, vuoi per la comodità dei collegamenti ferroviari, stradali, autostradali e persino marittimi.
Porto Recanati, poi, è uno dei punti di forza dell’Associazione Riviera del Conero e mira a far parte di diritto anche della Riviera del Conero, visto che Scossicci dista meno di quattro chilometri dal Monte di Ancona.
Di più, che traslocando in provincia di Ancona è probabile che Porto Recanati avrà quelle attenzioni – vedi sistemazione del litorale e più presenza nelle iniziative turistico promozionali attuate dalla Regione Marche – che finora non ha mai avuto.
Se fosse assegnata alla costituenda macro provincia di Ascoli, Porto Recanati, per i motivi di cui sopra, ne resterebbe enormemente penalizzata.
Per questo i cittadini sono invitati a partecipare all’assemblea che si terrà mercoledì alle 21.30 presso uno dei locali dell’oratorio salesiano, durante la quale sarà costituito il “Comitato cittadino per Porto Recanati in provincia di Ancona”. Promotori Giovanni Giri e Roberto Anibaldi.
Aurelio Bufalari