Con i piedi nell’acqua e gli occhi all’orizzonte guardo l’alba.
E’ proprio bella.
Cerco di non addormentarmi, anche se il sonno sta prendendo il sopravvento perché mi sono svegliata molto presto.
Socchiudo gli occhi quando vedo una barca avvicinarsi: mi è molto familiare, mi sembra di averla già vista, ma non ricordo dove.
Subito vedo una persona scendere, anzi tre.
Ma certo: sono i miei tre migliori amici Bianca, Matty e Francy.
Bianca, che è molto alta, ha i capelli scuri, occhi a mandorla, marroni, e soprattutto un carattere deciso e lunatico.
Matty è della mia stessa statura, a differenza di Bianca ed ha i capelli scuri, occhi marroni e normalmente, a parte qualche momento di stranezza, è dolce e romantico.
Francy, il più simpatico del gruppo, ha i capelli a caschetto castani e occhi marroncini, ed è un po’ più basso rispetto a noi.
Comunque stavo dicendo, vedo i miei tre amici scendere e chiedo:
- Cosa ci fate qui all’alba? Io mi stavo riposando e volevo vedere il sole sorgere perché non l’avevo mai fatto, ma non mi aspettavo di incontrarvi, insieme e soprattutto sopra una barca.
- Infatti, ti avevamo visto uscire presto di casa e volevamo farti una sorpresa. Su, noi stiamo per fare un giro in barca e ti vogliamo invitare. Quindi vieni?- mi domandarono
- Certo - risposi.
Salimmo tutti sopra la barca ma, improvvisamente, Fra gridò:
- Si parte - e la nave partì come un razzo verso il mare aperto.
Dopo poco arrivammo ad una costa molto rocciosa e in lontananza riuscivo a vedere due grandi scogli che mi erano familiari, e pensa e ripensa, ricordai:- ma è vero sono le due sorelle, su questa spiaggia ho passato una giornata bellissima con mio fratello e i miei genitori.
Fermammo la nostra barca gettando l’ancora ed indicai ai miei amici alcuni scogli sommersi pieni di pesce azzurro ma soprattutto di cozze, allora suggerii di tuffarci ed in poco tempo avevamo la barca piena di quei gustosissimi molluschi; decidemmo quindi di scendere a terra e dopo avere acceso un bel fuoco, li arrostimmo e ne mangiammo fino ad essere sazi.
Arrivò presto la sera e poi fece buio: di notte la spiaggia era stupenda, non c’erano luci di lampioni o fari e il cielo stellato si vedeva perfettamente, tanto che potevamo vedere benissimo le costellazioni e tra tutte riconobbi subito Orione con la cintura e la spada appesa a un fianco, poi l’Orsa maggiore, inconfondibile tra tutte e infine, la stella polare che da sempre e quindi anche a noi ci stava indicando il Nord.
A quel punto mi venne un impulso e dissi ai miei compagni Partiamo subito, andiamo dall’altra parte del mare.
Ma Bianca protestò dicendo:- Sei pazza, di notte ci perderemo sicuramente e potremmo morire.
Io però la assicurai rispondendo:- Faremo come gli antichi marinai, guardando la stella polare che dovrà rimanere sempre alla nostra sinistra così raggiungeremo delle isole e delle spiagge bellissime in un posto chiamato Croazia.
Francy e Matty furono subito d’accordo e così caricammo le cozze che non avevamo ancora finito di mangiare e l’acqua, poi issammo la nostra grande vela e partimmo verso il mare aperto.
Durante la notte non successe nulla di particolare ma, mentre gli altri dormivano a turno io rimasi sempre al timone perché, dicevano loro, questa pazza idea di attraversare il mare di notte era stata mia.
Mentre stavamo per arrivare a destinazione si scatenò un nubifragio, le onde del mare diventavano altissime e la nostra barca stava per essere scaraventata sugli scogli quando venni colpita in testa da qualcosa e persi i sensi.
Mentre sognavo di fare una fine atroce credendo di aver perso i miei compagni, sentii le loro voci allegre che mi chiamavano dicendo:
- Emma vieni a giocare con noi a palla, ma che fai dormi sulla spiaggia di giorno?
Incredibile avevo sognato tutto, per fortuna.
La stanchezza per non aver dormito la notte aveva davvero preso il sopravvento e ora, felice di rivedere i miei amici corsi lanciando il pallone che mi avevano tirato.