Anno 1920. Porto Recanati è comune autonomo da pochi anni e con il mese di ottobre riprendono le lezioni scolastiche. Nel paese regnano miseria e povertà e pertanto a scuola si va come si può e quando si può.
Alto è il numero di analfabeti e non tutti gli "scolari" riescono a portare a termine l'intero ciclo delle elementari. Le cause principali di questo aspetto sono soprattutto economiche.
Le classi si presentano molto numerose e per le maestre ed i maestri è arduo il compito di insegnare ai propri alunni a scrivere, leggere e far di conto. Nel paese c'è un solo plesso scolastico, oltre a quelli di campagna essendo la realtà rurale molto rappresentata e numerosa.
Non esistono mezzi di trasporto. A scuola si va e da scuola si fa ritorno a casa sempre e solo con le proprie gambe.
I più fortunati dispongono di cartella di cartone rigido che, oltre ad un libro, massimo due, contiene 2 quaderni, uno a righe e l'altro a quadretti, l'immancabile penna con pennino da intingere nella boccetta di inchiostro, una matita, che deve durare a lungo e si utilizza fino a che si può tenere tra le dita,  una gomma, qualche volta la merenda.