Il "Ghetto" conquista l'Arena di Verona.
A Porto Recanati c'è un gruppo di ragazzi, amici di tutta la vita, storicamente uniti negli anni dalla voglia di stare insieme, di crescere l'uno a fianco dell'altro, sempre rispettando quei principi di bontà d'animo e goliardia che rappresentano un po' le fondamenta del nostro caro Paese.
Identificato, un pò per caso e un pò per scherzo, con il nome di Ghetto, questo gruppo di inseparabili amici è riuscito negli anni a mantenere quella integrità e quella fierezza che lo ha sempre contraddistinto.
Ad inizio 2013, quattro di loro, alimentati dalla passione per il "running", pensano bene di "spingersi un pò più in la" e di porsi quindi l'obiettivo di partecipare ad una maratona!
Così è nato il Circolo Corridori Adelante, nome pensato per sentirsi ancora più vicini nonostante le lontananze, e per miscelare la passione per lo sport e il sentimento di amicizia conducendoli sempre verso il prossimo traguardo.
Monaldi Luca, Bufarini Ciriaco, Matassini Marco e Scalabroni Marco - portorecanatesi veraci, cominciano cosí questa nuova avventura e dopo mesi di intensi allenamenti, ecco la fatidica data: 6 ottobre 2013, Verona Marathon.
Che non sarebbe stata una giornata facile lo si era capito sin dai giorni precedenti, quando le previsioni meteo lasciavano pochi dubbi su come, climaticamente, sarebbe stata la giornata.
La mattina della gara però, una inaspettata schiarita ha contribuito a rasserenare un pò gli animi e ha fatto si che la tattica del Team mutasse, optando per non correre con i gilet antipioggia ma soltanto con t-shirt e canotta sociali.
I miti 16°C di S. Ambrogio Valpolicella hanno permesso che i primi km fossero belli tirati e al di sotto del ritmo prefissato, anche se sempre incollati al pacemaker delle 4 ore.
Al passaggio al 10° km il cronometro segna 55'30" per poi diventare 1h 56' il transito al km. 21,097 della mezza maratona. Segnali buoni che facevano ben sperare, e nonostante i fastidiosi saliscendi che accompagnavano costantemente gli atleti, le gambe rispondevano a meraviglia.
Poi però il tempo comincia a cambiare e l'aria, prima gradevolmente mite, si fa improvvisamente più fredda.
Difficoltà si manifestano anche ai posti di ristoro dove era indispensabile alimentarsi ma l'acqua era troppo fredda e non si riusciva a rifocillarsi a dovere.
Proprio l'acqua fredda crea il primo problema al Team; Ciriaco al km 26 non riesce più a tenere il passo a causa di una improvvisa fitta al fianco destro che la respirazione più difficoltosa.
Il generoso Luca rallenta l'andatura per raggiungerlo e cercare di riportarlo nel gruppo ma, proprio quando i problemi di Ciriaco stavano migliorando e si inizia a colmare il gap di 20 mt con gli altri membri della squadra, lo stesso Luca subisce un cedimento. Problemi di stomaco dovuti, anche per lui, al freddo.
Al km 28 e i due Marco (Scalabroni e Matassini) hanno acquisito un vantaggio di una cinquantina di metri che però, anche se con difficoltà, Luca e Ciriaco riescono a far rimanere invariato. Inizia a piovere copiosamente.
Al km 33 i problemi aumentano. Luca accusa dolori ancora più insistenti, Ciriaco trotterella per un pò aspettando che si riprenda.
Marco Scalabroni e Marco Matassini, si rendono conto delle difficoltà di Luca e Ciriaco e, 100 mt più avanti, si fermano.
Passano i secondi, che diventano minuti; finoi a che Luca riesce a ritrovare le forze e, aiutato da Ciriaco, tenta di rientrare.
Riprendono a correre, anche se con non poche difficoltà, pure Scalabroni e Matassini e, tutti insieme, si lanciano in una disperata rincorsa ai pacemakers che ormai sono diventati un puntino lontano.
Continua a piovere e ormai tutto si gioca sulla forza di volontà. Le gambe girano con difficoltà mentre il fisico dei 4 corridori Adelante è provato dalla fatica e dalle condizioni climatiche
Luca però è ancora il più perseguitato: al km 38, arriva un'altra crisi che lo costringe a staccarsi chiedendo agli altri di continuare e di finire in gloria, sotto le 4 ore.
E qui cominciano due splendidi film: Il primo, con protagonisti i due "Marco" è il film che dimostra a tutti cosa è capace di fare il Team Adelante. Con rabbia e forza di volontà i due riescono a rimontare negli ultimi 4 km un gap che sembrava incolmabile. Stremati e distrutti dalla fatica arrivano al traguardo proprio dentro l’Arena di Verona con il tempo di 3h59'30", nonostante tutto sotto le 4 ore prefissate.
Il secondo film, che ha per protagonisti Ciriaco e Luca, è invece il film che dimostra quello che è capace di fare il Team Adelante: I due si aspettano l'un l'altro, entrambi in evidente difficoltà procedono senza mollare e, centimetro dopo centimetro, tra infinite soste e dolorose ripartenze, conquistano l'ingresso dentro l'arena dove, tra la gente festante e sotto una pioggia battente, sono rimasti ad attenderli i "Marco" del gruppo, che non hanno tagliato il traguardo ma hanno aspettato gli amici in difficoltà, rinunciando alla soddisfazione personale per la gloria di squadra, per arrivare insieme e fermare il cronometro a 4h05'23 terribili ma emozionanti secondi.
L' arena è conquistata....
Identificato, un pò per caso e un pò per scherzo, con il nome di Ghetto, questo gruppo di inseparabili amici è riuscito negli anni a mantenere quella integrità e quella fierezza che lo ha sempre contraddistinto.
Ad inizio 2013, quattro di loro, alimentati dalla passione per il "running", pensano bene di "spingersi un pò più in la" e di porsi quindi l'obiettivo di partecipare ad una maratona!
Così è nato il Circolo Corridori Adelante, nome pensato per sentirsi ancora più vicini nonostante le lontananze, e per miscelare la passione per lo sport e il sentimento di amicizia conducendoli sempre verso il prossimo traguardo.
Monaldi Luca, Bufarini Ciriaco, Matassini Marco e Scalabroni Marco - portorecanatesi veraci, cominciano cosí questa nuova avventura e dopo mesi di intensi allenamenti, ecco la fatidica data: 6 ottobre 2013, Verona Marathon.
Che non sarebbe stata una giornata facile lo si era capito sin dai giorni precedenti, quando le previsioni meteo lasciavano pochi dubbi su come, climaticamente, sarebbe stata la giornata.
La mattina della gara però, una inaspettata schiarita ha contribuito a rasserenare un pò gli animi e ha fatto si che la tattica del Team mutasse, optando per non correre con i gilet antipioggia ma soltanto con t-shirt e canotta sociali.
I miti 16°C di S. Ambrogio Valpolicella hanno permesso che i primi km fossero belli tirati e al di sotto del ritmo prefissato, anche se sempre incollati al pacemaker delle 4 ore.
Al passaggio al 10° km il cronometro segna 55'30" per poi diventare 1h 56' il transito al km. 21,097 della mezza maratona. Segnali buoni che facevano ben sperare, e nonostante i fastidiosi saliscendi che accompagnavano costantemente gli atleti, le gambe rispondevano a meraviglia.
Poi però il tempo comincia a cambiare e l'aria, prima gradevolmente mite, si fa improvvisamente più fredda.
Difficoltà si manifestano anche ai posti di ristoro dove era indispensabile alimentarsi ma l'acqua era troppo fredda e non si riusciva a rifocillarsi a dovere.
Proprio l'acqua fredda crea il primo problema al Team; Ciriaco al km 26 non riesce più a tenere il passo a causa di una improvvisa fitta al fianco destro che la respirazione più difficoltosa.
Il generoso Luca rallenta l'andatura per raggiungerlo e cercare di riportarlo nel gruppo ma, proprio quando i problemi di Ciriaco stavano migliorando e si inizia a colmare il gap di 20 mt con gli altri membri della squadra, lo stesso Luca subisce un cedimento. Problemi di stomaco dovuti, anche per lui, al freddo.
Al km 28 e i due Marco (Scalabroni e Matassini) hanno acquisito un vantaggio di una cinquantina di metri che però, anche se con difficoltà, Luca e Ciriaco riescono a far rimanere invariato. Inizia a piovere copiosamente.
Al km 33 i problemi aumentano. Luca accusa dolori ancora più insistenti, Ciriaco trotterella per un pò aspettando che si riprenda.
Marco Scalabroni e Marco Matassini, si rendono conto delle difficoltà di Luca e Ciriaco e, 100 mt più avanti, si fermano.
Passano i secondi, che diventano minuti; finoi a che Luca riesce a ritrovare le forze e, aiutato da Ciriaco, tenta di rientrare.
Riprendono a correre, anche se con non poche difficoltà, pure Scalabroni e Matassini e, tutti insieme, si lanciano in una disperata rincorsa ai pacemakers che ormai sono diventati un puntino lontano.
Continua a piovere e ormai tutto si gioca sulla forza di volontà. Le gambe girano con difficoltà mentre il fisico dei 4 corridori Adelante è provato dalla fatica e dalle condizioni climatiche
Luca però è ancora il più perseguitato: al km 38, arriva un'altra crisi che lo costringe a staccarsi chiedendo agli altri di continuare e di finire in gloria, sotto le 4 ore.
E qui cominciano due splendidi film: Il primo, con protagonisti i due "Marco" è il film che dimostra a tutti cosa è capace di fare il Team Adelante. Con rabbia e forza di volontà i due riescono a rimontare negli ultimi 4 km un gap che sembrava incolmabile. Stremati e distrutti dalla fatica arrivano al traguardo proprio dentro l’Arena di Verona con il tempo di 3h59'30", nonostante tutto sotto le 4 ore prefissate.
Il secondo film, che ha per protagonisti Ciriaco e Luca, è invece il film che dimostra quello che è capace di fare il Team Adelante: I due si aspettano l'un l'altro, entrambi in evidente difficoltà procedono senza mollare e, centimetro dopo centimetro, tra infinite soste e dolorose ripartenze, conquistano l'ingresso dentro l'arena dove, tra la gente festante e sotto una pioggia battente, sono rimasti ad attenderli i "Marco" del gruppo, che non hanno tagliato il traguardo ma hanno aspettato gli amici in difficoltà, rinunciando alla soddisfazione personale per la gloria di squadra, per arrivare insieme e fermare il cronometro a 4h05'23 terribili ma emozionanti secondi.
L' arena è conquistata....