Fine anni '50 del Novecento. Pomeriggio di un giorno d'estate. Seduti all'esterno del Bar Lepanto, un gruppo di amici si gusta la fresca brezza pomeridiana. Il Bar è situato proprio sul lungomare al centro del paese e da quel punto privilegiato è possibile godersi la vista del mare in completo relax scambiandosi pareri su argomenti diversi anche se, vista la presenza nel gruppo di Luciano Panetti, portiere della Roma e di altri che di pallone se ne intendono, probabilmente è il calcio l'argomento preferito.
In questi anni il bar non è soltanto luogo dove trascorrere il tempo libero, fare una partita a carte o a bigliardo, consumare un caffè o
un liquore o togliersi lo sfizio di un gelato.
Il bar è punto di incontro, è "luogo del paese", cassa di risonanza di avvenimenti importanti o frivoli.
Sono le persone ed i fatti del "Porto" che quasi sempre finiscono per diventare oggetto di discussione, di confronto e di scontro.
Quasi come se quel luogo, deputato alla leggerezza, in qualche modo si sentisse parte dell'intera comunità portorecanatese e non potesse
fare a meno di sentirsi coinvolto dalla vita e dagli eventi che vi scorrono.