Agosto 1959 - Alcuni dipendenti del Cantiere navale "Gardano-Giampieri" si concedono una pausa prima di riprendere il turno di lavoro. Nel 1959 Porto Recanati conta poco più di 5.700
abitanti e l'attività del cantiere costituisce un'importante fonte di reddito per la comunità portorecanatese.
Nato dall’intuizione e dalla passione per il mare di due giovani anconetani: Guglielmo Giampieri e Agostino Gardano, il cantiere navale, dopo aver superato traversie e difficoltà enormi, nel corso
dei 25 anni di attività (1941-1966) diventa uno straordinario esempio di imprenditoria industriale capace di coniugare progetti industriali e capacità professionali delle maestranze, attingendo
risorse direttamente dal tessuto sociale della comunità locale.
Il cantiere, infatti, vanta un alto grado di competenze professionali che vanno dalla progettazione fino alla realizzazione di tutte le parti dell’ imbarcazione, arredamento compreso, e può
contare su maestranze competenti e motivate, veri e propri artigiani che conoscono in profondità il mestiere e che sentono il cantiere come parte di loro stessi.
Bastano pochi anni per un rapido sviluppo. Il passaggio dalle imbarcazioni di legno a quelle in ferro viene affrontato con grande slancio e dai 30–40 dipendenti iniziali il cantiere, nel periodo di
massimo sviluppo arriva ad averne in busta paga fino a 140.