24 maggio 1953 - Al termine della seconda guerra mondiale e per la durata di un periodo di tempo non certo breve, situato
subito dopo il fiume Musone (che allora si attraversava con una barca servendosi di una lunga corda che collegava le due sponde)
era stato reso operativo un cantiere per il recupero delle munizioni abbandonate in mare.
La Ditta incaricata di occuparsi di questo lavoro di recupero era la SO.MA.RI.MA di cui era responsabile un certo Dott. Alessandrini.
La ditta dava occupazione ad un discreto numero di operai e tra questi anche alcuni portorecanatesi che si guadagnavano la
giornata disinnescando bombe o recuperando proiettili abbandonati o inesplosi durante la guerra.
Incarico questo che comportava rischi e pericoli facili da immaginare.
Tra le persone incaricate del lavoro di recupero c'erano anche GIRI Marino (libretto d’Iscrizione N.70545), Vannini Umberto
(che qualche anno dopo avvierà un'officina meccanica in Piazza Brancondi) e Reno Flamini.
Il cantiere impegnava anche molte donne provenienti soprattutto da Numana ed Ancona.