Anno 1930. Sedute su un piccolo sgabello di legno o in piedi proprio a ridosso di un rimediato telo di pesante stoffa che fa da fondale,
le sorelle Gardini si concedono al fotografo per la foto di famiglia. E' un rito quello della foto di famiglia necessario per lasciare traccia di se e della
genia di appartenenza.
Il ritratto di famiglia assume così il valore di una genuina messa in scena della famiglia per sé ma anche per gli altri assumendo
quindi il ruolo di documento testimonianza.
Dal fotografo di paese si va con l'intenzione di mostrarsi al meglio, come segno di decoro pubblico, indossando gli abiti migliori e rispettando, nella rappresentazione fotografica,
criteri di gerarchia famigliare come matrice identitaria e di riconoscimento.