Mercoledì 19 marzo 1952: Festa di San Giuseppe. Come raccontato in altre pagine della rubrica Il Paese che non c'è più, è tradizione
al Porto celebrare la Festa dedicata a San Giuseppe con una gita fuori porta, una scampagnata che vede intere famiglie spostarsi dal centro urbano alla vicina
campagna per condividere in piacevole compagnia, una abbondante merenda e momenti di serenità.
Intere comitive in orari diversi della giornata si muovono portando al seguito cesti di vimini e fagottelli vari contenenti il cibo e le bevande da consumare.
I luoghi solitamente destinati ad accogliere la scampagnata sono le pendici della collina di Montàrice a tutti nota come Monte de Palpa, in prossimità
della strada che conduce fino a Villa Gigli, oppure la zona, ancora molto verde, in località Montorso a ridosso del confine che delimita il territorio fra Loreto e
Portorecanati (al tempo la denominazione del comune era scritta con un unica parola)
Nel rispetto della tradizione le famiglie Tangherlini, Grilli e Matassini condividono insieme il giorno festivo che segna l'arrivo della primavera.
Portandosi al seguito ceste di vimini, ampie borse di cuoio e le immancabili grandi tovaglie a scacchi che ospiteranno cibi e bevande, i componenti la comitiva
famigliare si sono dati appunamento al Ponte dei zzengheri punto strategico a ridosso della strada statale e si concedono allo scatto fotografico
del Signor Bulgarini fotografo loretano.
Sullo sfondo è visibile la struttura della Montecatini, fabbrica di concimi chimici ancora in piena attività e fonte di reddito per un buon numero di famiglie portorecanatesi.