Estate 1958, Lungomare Lepanto. In piedi, sorretto dall'immancabile bastone e con una mano appoggiata sul segnale di divieto di transito che indica che tutto
il lungomare è area pedonale e ciclabile, Monaldi Giorgio, dopo la "peneca" pomeridiana, si ritrova, come d'abitudine «giò la marina» continuando un'antica tradizione degli uomini di mare.
Nato a Porto Recanati nel 1881, è conosciuto dalla gente del Porto come «Marì de Fiocchì». Il suo cognome, Monaldi, ha radici nella provincia di Fermo
dove ancora oggi è molto diffuso. Suo padre, Francesco, prima di trasferirsi a Recanati nella seconda metà del 1800 (al tempo Porto Recanati non era ancora comune autonomo),
viveva a Porto San Giorgio e per mantenere attiva la memoria identitaria, alla nascita
lo ha chiamato Giorgio.
Dal suo matrimonio con Vitali Pasqualina (classe 1882) sono nati tre figli: Francesco (Checco de Fiocchì, pescatore, e anche
consigliere comunale); Vincenzo (Allenatore di Calcio e primo calciatore professionista), e Giovanni (Nannì de Fiocchì, ha allenato
i Ragazzi dell'Adriatica, Campioni d'Italia CSI Juniores nel 1964.)
Marì de Fiocchì, con i suoi abbondanti baffi imbiancati dall'età, si trova sul tratto di lungomare all'incrocio con Via Pietro Micca. Davanti a lui, con la tenda che ripara dal sole i tavoli e le sedie di vimini, c'è il
bar di Gino Storani, che tutti conoscono come el bar de Sturà, sempre molto frequentato anche in virtù della sua favorevole posizione.
Il lungomare si presenta rinnovato a bagnanti, turisti e gente del Porto. Una lunga balaustra in travertino di marmo fa da confine tra spiaggia e passeggiata a mare per
tutta la sua lunghezza da Sammarì a Castennou. Ampie rotonde disegnate in alcuni tratti, interrompono la linea retta delle balaustre per contenere aiuole, con simboli marinari,
panchine, sempre in marmo, e ampie fioriere. Alti lampioni di cemento sormontati da luci al neon, garantiscono la godibilità notturna del lungomare.