Estate anno 1938 Via Garibaldi, civici 240 - 242. In piedi all'esterno della propria abitazione, i componenti
la famiglia di Domenico Volpini concedono le proprie attenzioni al fotografo per il ritratto di famiglia. E' una giornata particolare,
forse giorno di festa considerato l'abbigliamento dei protagonisti della foto. Oltre che su via Garibaldi, l'abitazione di Domenico Volpini presenta ingressi anche nel retrostante Giardino Carradori
( oggi Piazza Carradori ) un piccolo parco di forma circolare con alberi, aiuole, panchine e illuminazione notturna.
Come molte abitazioni del paese, sulle porte di ingresso alla casa, sono montati degli sportelli in legno estraibili, chiamati «scuretti», tenuti in sede
da un particolare incasso ricavato sul telaio della porta ed ancorati con un perno metallico che si fissa dall'interno.
Di giorno gli scuretti vengono rimossi per dare luce alla stanza
e riposizionati, solitamente, all'imbrunire.
Proprio a ridosso del muro di cinta, posizionata vicino lo scalino che dà accesso all'abitazione, è in bella vista una piccola poltrona di vimini sulla quale sedeva, poco prima,
la bambina con il cappellino bianco, ripresa in ginocchio sullo scalino di ingresso, intenta a curiosare all'interno della stanza.
Poco più distante, un ragazzo con cappellino di paglia in testa, di quelli che solitamente si usano in estate, pantalone scuro con cintura sopra la vita, camicia bianca rimboccata
dentro il pantalone, segue con curiosità, appoggiato al muro, la scena dello scatto fotografico.
In questo periodo, Porto Recanati conta 5.148 abitanti (Censimento del 1936, il primo ed unico censimento effettuato con periodicità quinquennale - fonte Istat ) facendo registrare un calo del 4,2 % nel numero dei cittadini residenti rispetto al censimento del 1931, con molta probabilità dovuto al fenomeno migratorio.