Domenica di marzo 1972
Per la gente del Porto, per gli uomini in particolare (non per i pescatori), le mattine dei giorni di festa sono, per tradizione, dedicate
alle lente passeggiate sul corso. Si esce di casa poco oltre la metà mattinata indossando, per consuedìtudine, l'abito dei giorni festivi.
Il Corso non è solo una vetrina, il salotto bello di casa. Per chi è nato e vissuto al Porto, rappresenta soprattutto un luogo identitario.
Quando la stagione regala giornate luminose rese tiepide dai primi caldi raggi di sole, il passeggio lento condiviso con amici o persone conosciute, interrotto di tanto in tanto da brevi fermate per sottolineare il contesto di un ragionamento, conferisce serenità e rende solido il senso di appartenenza alla comunità.
Le vetrine dei negozi delle attività commerciali, che in questo periodo nei giorni di festa restano chiuse, fanno da contorno al passeggio e a volte, insieme ad altri argomenti, fanno parte dei lunghi dialoghi tra amici e conoscenti.