Primi anni 50 del Novecento. Le silenziose vie dell'antico nucleo abitato si prestano, nei caldi pomeriggi estivi, a diventare piacevoli luoghi
di incontro. In via Pietro Micca, al centro del paese, non molto distante dal cementificio sulla strada che collega il Corso al lungonare,
tavoli e sedie pieghevoli in legno esposti sul marciapiede, stanno ad indicare la presenza della cantina di Fiore Matassini punto di ritrovo
della gente del quartiere.
Seduti intorno al piccolo tavolo ricoperto da una abbondante tovaglia a scacchi, Valentini Filippo e Giri Pio si gustano, riparati dall'ombra,
le ore del pomeriggio in attesa di bere in compagnia un bicchiere di vino bianco magari diluito con una "gazzosa" fresca.
Filippo è conosciuto da tutti come Pippu el zoppu in relazione alla zoppia che accompagna i suoi passi e, forse, anche per la sua notevole statura.
Lo scorrere lento del tempo caratterizza lo stile di vita del paese e la scritta "W BARTALI" riportata sul muro alle spalle di Filippo, racconta le passioni sportive,
oltre quella calcistica, della gente del Porto.
Poco dietro una purtannara con il tradizionale abito nero, sistema sul cariolo le cassette utilizzate la mattina per la vendita ambulante del pesce mentre al suo fianco,
due bambine ne osservano, curiose, i movimenti; subito dietro una Vespa è parcheggiata sul marciapiede con molta probabilità esternamente all'abitazione del suo propritario.