Spiaggia di Castennou, anno 1955 ?. Numerose barche, alcune coperte da teli per riparare i legni dal sole estivo, altre con le vele ancora sui
pennoni appena rientrate dalla giornata di pesca, pòpolano la spiaggia del quartiere Castennòu a nord dell'antico nucleo urbano, e sembrano fare da cornice
a ombrelloni e sdraio, sistemati da alcuni bagnanti, proprio a ridosso della battigia. Alcuni sottili pali di abete o pioppo infissi sulla sabbia e collegati tra loro con
un robusto spago, attendono di ospitare lenzuola e indumenti che sole e vento aiuteranno ad asciugare.
In questo periodo la spiaggia è luogo molto praticato e vissuto dalla gente del Porto; ricco di fascino e popolato da simboli che richiamano valori identitari.
Luogo dove il tempo e gli strumenti del lavoro si mescolano con quello del relax dando vita ad un ambiente piacevole e ospitale.
Anche per i ragazzi del Porto la spiaggia è luogo di assidua frequentazione, dove praticare il gioco individuale o di gruppo,
Le sfide con i ciribilli (i tappi delle bottiglie di bibite)
su improvvisate piste realizzate sulla sabbia, per emulare corse ciclistiche.
La pesca dei ragni (pesce ragno) nel mese di maggio, le cui spine, non di rado,
lasciano segni dolorosi. Le partite di calcio a due o a tre giocate tra uno scalo e un altro delle lancette, oppure quelle a chi lancia i madò (i sassi))
più lontano, o a fare rimbalzare sull'acqua quelli di forma piatta.
Le sfide di nuoto o di tuffi dalla riva oppure soltanto per il piacere di godersi una calda giornata di sole in compagnia di amici o per un ritratto sulla spiaggia,
così come come hanno preferito fare Franco Rombini, Attilio Carlini e Stelvio Attili.