Estate anno 1947 ? Situato al numero 69 di Corso Vittorio Emanuele, (oggi Corso Matteotti) il bar di Amorina Camilletti, a tutti meglio nota come "Murina", è sempre molto frequentato dalla gente del Porto non soltanto per la sua posizione centrale. Ad accogliere i frequentatori all'ingresso c'è un lungo bancone e la stanza termina con due grandi scaloni scendendo i quali si accede alle sale dove di gioca a carte e ci si sfida a bigliardo. Gli ambienti di gioco sono separati da un pannello ben visibile con raffigurazioni marinare di lancette e pescatori realizzato dai fratelli Cecco e Raffaele Bonanotte che abitano la casa situata di fianco ai locali del bar.
Quello di Murina è il bar frequentato anche dagli studenti universitari del Porto che lo preferiscono ad altri locali in particolare per la qualità del gelato.
Amorina e suo figlio Antonio preparano il gelato artigianalmente. Lo fanno sotto gli occhi di tutti servendosi di una impastatrice per poi conservarlo e servirlo
in sorbettiere d'acciaio disposte nella apposita vetrinetta del grande bancone di vendita.
Tra gli studenti universitari i più assidui frequentatori sono Pio Senigagliesi, che studia medicina, e Simone Borini il quale è solito chiedere a Murina, in modo originale e scherzoso, di
servirgli un caffè empirico.
All'esterno del locale, proprio sopra la porta di ingresso, campeggia la scritta "Caffè" realizzata con grandi caratteri, mentre sul lato destro l'insegna
promuove la specialità Gelati e quella del "Pinguino".
info: Carlo Vitali