Stamattina mi sono svegliata presto. Sono salita in sella alla mia bici e mi sono diretta decisa verso il mare, per incontrare il sole che,
come ogni mattina, si specchia accarezzando con i suoi raggi una distesa d'acqua azzurra e cristallina.
Arrivata al mare mi tolgo le scarpe e immergo i miei piedi nell’acqua fresca.
I piccoli granelli di sabbia si infilano tra le dita dei piedi e mi fanno un leggero solletico. Per un momento resto concentrata, chiudo gli occhi e sento il vento che fischia allegro, mentre passa tra la chioma delle palme, fino a giungere vicino alla mia guancia umida, bagnata per le goccioline di acqua schizzate dalle onde che si infrangono rotolando su se stesse contro la sabbia.
Ad un certo punto riapro gli occhi e penso alle tante storie che mi raccontava il nonno quando ero piccola.
Nella mia mente viaggia una nave che non ha confini né barriere, vaga libera tra mari di sapienza e laghi di fantasia.
Le mie idee, i miei pensieri si riflettono sull’acqua del mare trovando una via di uscita dalla mia mente, tra imbarcazioni colme di racconti
appassionati di pirati, mostri marini e forzieri sotterranei con all’interno tesori misteriosi.
All’improvviso guardo per terra e qualcosa attira la mia attenzione, una moneta un po 'arrugginita, infatti la superfìcie si sgretola facilmente.
Appoggio delicatamente il soldo sul palmo della mano e penso che potrebbe essere un antico galeone pirata, lo abbandono con cura tra le braccia del mare,
che pian piano lo trasporta nelle profondità marine tra scogli, alghe e pesci di diverso tipo.
Con un sorriso sul viso osservo l’orizzonte e penso che il mare è pieno di mistero e avventura, e rimarrà sempre un gigantesco punto di domanda
dietro una porta semiaperta.
Aspetto un po’ di tempo per vedere il sole che, come una sposa, si cala dietro l’altare e il suo velo si appoggia
delicatamente nell’acqua.