Una mattina d’estate, con i piedi nell’ acqua e gli occhi all’orizzonte, Lea ammirava il paesaggio. Il mare era calmo e cristallino e nel
cielo si vedevano volare, gioiosi, piccoli gabbiani bianchi.
Lea viveva in una graziosa casa bianca e rosa, vicino al mare, e conservava di quel posto molti ricordi. Uno di questi, risaliva a
diversi anni prima, quando seduta in riva al mare accadde qualcosa di incredibile.
Dall’acqua, con uno scatto improvviso, vide balzare fuori un pesciolino rosso che le disse:
- Ciao mi chiamo Lino e tu? Lea rispose:
- Ciao, io sono Lea.
Da quel giorno Lea capì che aveva un potere speciale, riusciva a parlare e comprendere gli animali. L’indomani tornò in quel posto e,
mentre faceva il bagno canticchiando con la sua voce meravigliosa, si ritrovò all’interno di un vortice che la trascinò verso gli abissi marini.
Lea pensava che sarebbe morta, invece, riuscì a respirare perché, incredibilmente, si era trasformata in una sirena dalla coda variopinta.
All’improvviso apparve la cattivissima maga marina Luxu: era stata lei a fare quell’incantesimo.
Le disse: - "Ora sei una sirena e il tuo compito sarà quello di trovare il tesoro sorvegliato dai tre tritoni e portarlo a me, finché non riuscirai
a compiere questa impresa, ti priverò della tua voce".
Lea, triste, si incamminò alla ricerca del tesoro. Mentre nuotava avvistò qualcosa che luccicava: era un castello fatto di coralli. Si avvicinò,
ma rimanendo accecata dalla luce, perse i sensi.
Quando si risvegliò vide davanti a sé un giovane pesciolino, era il suo caro amico Lino, anche lui vittima dell’incantesimo della maga.
Lino la riconobbe guardandola negli occhi e le disse:
- Ma cosa ci fai qui, Lea ?
Gesticolando Lea provò a spiegargli tutto. Lino le rispose:
- Mi dispiace cara Lea, ti aiuterò a trovare il tesoro, così ci libereremo entrambi dall’incantesimo della maga.
Lea si commosse e con una mano strinse la pinna del pesciolino per ringraziarlo. Il giorno seguente Lea e Lino iniziarono ad andare
alla ricerca del tesoro, ma dovettero affrontare una serie di sfide al “Doractor Fish”, luogo abitato da strane creature del mare.
Alla prima prova, denominata “Pinna di ferro”, vi partecipò il piccolo Lino che vinse riuscendo a battere un pesce blu forzuto.
La seconda tappa fu “La box mortale”, una lotta libera tra squali, chiamati “Squolinois”, per fortuna Lino si ritrovò come rivale,
un vecchio squalo e ebbe la meglio.
Lea e Lino proseguirono insieme soddisfatti, pronti ad affrontare l’ultima pericolosa sfida “Il piatto dei pesci”: sfuggire
ad alcuni pesci molto affamati.
Lea era talmente intimorita che si bloccò, così Lino le disse:
- Partirò io per primo e cercherò di distrarre i pesci così tu potrai passare senza correre pericoli.
Lea, in quel momento, scoppiò a piangere a dirotto, e pensò che il suo amico era un vero eroe a sacrificarsi per lei.
Toccò Lino sulla spalla e lo abbracciò più forte che potè.
Mentre Lino affrontava la dura prova, Lea, velocemente, nuotò lasciando il suo amico ferito indietro. Aveva le lacrime agli occhi e il cuore a pezzi.
Finalmente arrivò davanti ai tre tritoni, creature alte e muscolose. Subito Lea capì che non sarebbe riuscita ad affrontarli con le sue poche forze.
Stava per arrendersi quando arrivò una fata di nome Merlina, che le disse: - Tu sei sempre stata una persona buona sulla terra, perciò vorrei ricompensarti.
La fata con una pozione magica fece addormentare i tritoni e Lea prese il tesoro.
Subito si rimise in viaggio e consegnò il tesoro alla maga Luxu che finalmente le restituì la voce. Poco dopo, vide arrivare da lontano il suo caro amico Lino, e la fata chiese ad entrambi di esprimere un ultimo desiderio.
Lea e Lino non ci pensarono a lungo, e decisero che volevano tornare sulla terra ferma: la fata, buona, pronunciando la sua formula magica restituì loro le sembianze umane e, Lino e Lea nuotarono fino alla riva e raccontarono ai loro amici la loro incredibile avventura!