Sembrava fermo invece metteva tutta la sua forza per risalire controvento.
Era un giovane gabbiano pieno di forza che provava a sfidare il vento in quella giornata fredda. Mentre passeggiavo per il lungomare con mio padre, non facevo altro che guardare quella creatura che provava ad avanzare contro il vento. Poi ho abbassato lo sguardo e ho visto tanti gabbiani che stavano appollaiati sugli scogli, erano immobili e sembravano delle statue.
Ho chiesto a papà indicando quel punto bianco nel cielo:
- Perché solo lui vola mentre tutti gli altri dormono?
Papà mi ha risposto:
- Penso che sia un gabbiano coraggioso! Vedi, prova a volare sempre più in alto, lottando contro il vento. Gli altri invece hanno paura e rimangono sugli scogli!
Così il giorno dopo, finita la scuola, ho deciso di tornare sulla spiaggia e l’ho rivisto: stava volando da solo nel cielo limpido. Questa volta ero solo e l’ho chiamato.
- Ehi! Come ti chiami? – gli ho chiesto!
È sceso a terra e mi ha risposto:
- Io mi chiamo Flik.
Lentamente si è avvicinato, sembrava che volesse parlare con me, così gli ho chiesto:
- Perché ieri volavi tutto solo tu contro quel vento forte?
- Perché voglio imparare a volare più veloce - mi ha risposto.
Poi mi ha raccontato che era stato cacciato dallo stormo perché non voleva vivere come gli altri.
- Io voglio vivere una vita migliore della loro, voglio essere libero di fare la mia scelta che non è di stare tutto il giorno a dormire o cercare un po’ di pesce; io voglio volare per esplorare tutto il mondo. Volevano obbligarmi a vivere come loro, per questo ho preferito andarmene e adesso sono un gabbiano solitario, ma libero! - mi ha spiegato.
Io ho pensato che aveva fatto la scelta migliore: non bisogna mai rinunciare ai propri sogni, perché nella vita ognuno è libero di fare le proprie scelte. Poi Flik mi salutato:
- Sto per partire per un lungo addestramento nei mari del sud. Ci rivedremo in primavera!
Sono tornato a casa felice, perché un amico mi ha spiegato cos’è la libertà.