Righetto e la maledizione del mare.
di Eva Giorgetti - classe 5/C - (Sez. A)


Erano più di ottantaquattro giorni che Enrico detto Righetto non prendeva un pesce, proprio i giorni contati da quando, mentre era in mare con la sua imbarcazione a vela gli fu mandata la maledizione di non pescare proprio dal Re del mare, Poseidone.
Se avesse pescato ancora soltanto un pesce, sua nipote Valentina, a cui era tanto affezionato sarebbe diventata una sirena e lui non l’avrebbe più rivista.

Da quel giorno Enrico si svegliava di nascosto a mezzanotte in punto, per tagliare le sue reti, quelle che avrebbe usato il giorno successivo per pescare. Un giovedì, il suo aiutante murè, Geremia, si diresse verso Enrico già salito sull’imbarcazione per comunicargli quello che gli avevano detto i suoi genitori: “Se Enrico continua a non pescare, dovrai lasciare l’imbarcazione ed iniziare a lavorare con i gemelli Mercurio!”. Purtroppo, il pescato non arrivò e Geremia fu costretto ad andare a lavorare sull’altra imbarcazione.

Ad Enrico piangeva il cuore lasciar andare via Geremia così e gli avrebbe voluto parlare della maledizione ma purtroppo non poteva. Infatti, ogni volta che provava a parlarne con qualcuno gli veniva un forte mal di testa e la voce di Poseidone, nella testa, gli diceva: “Enrico, Valentina se ne sta andando con gli squali” e poi la voce di Valentina gridava: “Nonno aiuto, ti prego non parlare della maledizione!”. Gli compariva poi, davanti a sé, Valentina che dandogli le spalle si dirigeva verso un buco blu scuro, dove alla fine c’era ad aspettarla proprio il Re dei mari.

Mentre Enrico pensava a cosa avrebbe fatto senza il suo murè, Geremia che non si era dato per vinto, una sera all’ imbrunire vide Enrico tagliare le reti e cominciò a capire che c’era qualcosa di strano.
Dagli abitanti del paese si fece raccontare di una strana maledizione che colpiva i vecchi pescatori. Geremia cominciò a capire che Enrico era vittima proprio di quella sventura.

Cominciò allora a cercare di capire tutti i modi possibili per interrompere questa brutta maledizione e decise di andare a parlare proprio con Valentina. Quando la incontrò fu amore a prima vista. Un amore così forte e travolgente che i due decisero presto di sposarsi.
Due giorni prima del matrimonio, mentre Geremia era intento in chiesa nei preparativi, trovò la risposta a quello che cercava in un vecchio libro custodito nella cappellina del posto.

In un vecchio manoscritto c’era scritto: “quando il vecchio mandorlo inaridito, che si affaccia lungo la costa est del paese, rifiorirà e le lacrime di una fanciulla toccheranno un solo dito dell’amato familiare scomparso, la maledizione del Re dei mari, Poseidone, si spezzerà”. Purtroppo, la scomparsa di Enrico non tardò ad arrivare, il suo cuore non riuscì più a reggere tutti questi dispiaceri. Non appena Enrico chiuse gli occhi il mandorlo della profezia, rifiorì.

Geremia allora immediatamente si ricordò subito della profezia e vedendo Valentina piangere raccolse un po' delle sue lacrime e le versò su corpo di Enrico immobile sul letto.
All’improvviso una luce comparve, Enrico si risveglio immediatamente e in un baleno la maledizione fu spazzata via.
Finalmente Valentina tornò libera da ogni sventura ed Enrico potè tornare a pescare, questa volta insieme al suo amato murè Geremia.
Poco tempo dopo Enrico ricevette un bellissimo regalo, due bellissime nipotine, Eva ed Erminia. E vissero tutti felici e contenti.




Premio «Murè» Porto Recanati - Racconto di Eva Giorgetti.
a cura di: www.portorecanatesi.it