Il pescatore sfortunato.
di Ambra Pandolfi - classe 2/A - (Sez. B)


Erano ottantaquattro giorni che non prendeva un pesce….
Il pescatore si chiamava Alex e non pescava da un sacco, fino a poco tempo prima era in compagnia di un ragazzino che purtroppo se ne era andato per questo motivo. Sulla sua barca regnava il silenzio. Lui, stando a gambe accavallate, leggeva un giornale a prua, aspettando che la canna da pesca si muovesse.

Indossava vestiti che puzzavano di salsedine, un cappellino da capitano e un paio di stivali malandati ed era a volte triste. L’ unico che gli teneva compagnia era il suo pappagallino Jerry. Tuttavia non si arrendeva mai, infatti il suo obiettivo era semplicemente pescare. Voleva trovare il pesce più grande, così da vantarsi con gli altri e far vedere che, se ormai la vecchiaia avanzava, era rimasto sempre un ottimo pescatore.

Quando si sentiva solo si affacciava dalla barca e guardava il mare che a lui sembrava uno specchio. Quel mare, da sempre, racchiudeva il grande sogno: un giorno avrebbe visto il suo successo.
I suoi rivali erano altri pescatori della zona che a differenza sua pescavano però molti pesci. Ma avevano barche più grandi e più potenti.
Fu organizzata una gara per la pesca dei tonni, che erano molto pregiati e richiesti dal mercato.

Da giovane ne aveva presi ben tre ed aveva vinto il premio come miglior pescatore del tempo. Tuttora continuava a osservare la medaglia con orgoglio tutte le mattine. Un giorno la rete si mosse. Tutto eccitato la tirò su, ma vide che il pesce dentro non c’era: era scappato da un buco nella rete.
Il pescatore amareggiato e triste gettò la rete aggrovigliata sulla barca.
Passavano giorni e giorni ma nulla.

Un giorno mentre guardava il tramonto, sentì un rumore provenire dall’ acqua, ma girandosi vide solo una stupida bottiglia di plastica. In quel momento passò una barchetta con dei ragazzini che lo informarono sul suo rivale Roberto che aveva pescato una bella spigola. Lui non rispose e si mise a remare.
Tra lacrime e urla rimase sulla barca fino all’alba.

Un giorno la boa della rete si mosse, lui tiro su di nuovo, l’ennesima speranza. Non poteva crederci: aveva pescato un tonno!
Era incredulo e commosso. Felice andò al porto a consegnare il suo pesce.
Lì gli dissero che gli altri avevano pescato però più tonni, ma nessuno era così imponente. Doveva continuare e così avrebbe vinto il premio. Il pescatore felicissimo tornò al largo.
Con le lacrime agli occhi disse al suo pappagallo:
- “Ce l’abbiamo fatta, amico mio!”.
Alex rigettò le reti in acqua e tutto felice andò a dormire. Al risveglio vide tre tonni catturati.

Col passare del tempo il suo nome era sulla bocca di tutti e a fine dell’anno vinse nuovamente il premio che ripose gelosamente sulla sua mensola, a fianco alla vecchia medaglia.




Premio «Murè» Porto Recanati - Racconto di Ambra Pandolfi.
a cura di: www.portorecanatesi.it