Una mattina di luglio Piergiorgio stava iniziando a pescare pazientemente come sempre nella speranza di trovare un pesce per lui e sua sorella Lucilla.
Piergiorgio era un vecchio pescatore che ogni mattina si trovava in spiaggia pronto a salire sulla sua barca. Aveva i capelli grigiastri e gli occhi azzurri
e vestiva sempre con gli stessi abiti impregnati di un fortissimo odore di pesce.
Qualche ora dopo tornò alla riva per accogliere Martino, un ragazzo di diciassette anni, molto abile nella pesca. Infatti fin da quando era piccolo andava in quel mare con suo padre. Iniziarono a pescare e si divertivano ogni giorno di più perché erano entrambi molto simpatici. Il divertimento però finì presto perché dopo quaranta giorni che non avevano nemmeno avvistato un pesce, Martino smise di pescare.
Ottantaquattro giorni dopo torna da sua sorella e insieme cercano di raggruppare qualche soldo per il pane. Riuscirono a comprarne uno molto economico e
dopo pranzo Piergiorgio ritornò a pescare. Lucilla intanto cominciò a tessere un abito per guadagnarci qualcosa.
Piergiorgio era scosso e deluso da se stesso perché era lui a dover lavorare, non Lucilla, quindi stette più del solito seduto su quella barca a lanciare
la sua rete convinto che quella volta ce l’avrebbe fatta.
Stava tramontando e Piergiorgio tirando su la rete si accorse di aver preso un piccolo pesciolino, si accorse che le sue dimensioni non avrebbero
sfamato neanche una persona quindi preferì salvare la vita del pesce. Subito dopo aver rimesso il pesce nell’acqua spuntarono tanti banchi di pesci.
Piergiorgio non poteva credere ai suoi occhi, finalmente dopo ottantaquattro giorni era riuscito a prendere non un pesce ma più di mille!
Tornò a casa saltellando e, quando la sorella gli chiese: “Com’è andata? Hai preso qualche pesce?”, Piergiorgio rispose: “Ti racconterò tutto dall’inizio.
Avevo preso un piccolo pesce che non avrebbe sfamato nessuno dei due quindi l’ho rimesso in acqua e subito dopo sono arrivati un sacco di pesci.
Finalmente potrò aprire una pescheria.”.
Un mese dopo Piergiorgio annunciò aperto il suo negozio. Tutti cominciarono ad acquistare i pesci da lui perché erano ottimi e ne erano di tantissimi tipi: acciuga, aringa, merluzzo, sardina, orata e tanti altri. Ormai Lucilla lavorava in pescheria, doveva aiutare Piergiorgio perché lui stava sempre in mare a pescare e non poteva fare tutto da solo. Dopo qualche mese di successo, molte persone vennero a chiedere lavoro in pescheria, tra cui Martino che appena vide tutti quei pesci rimase senza parole, non riusciva a credere che Piergiorgio avesse pescato tutti quei pesci.
Erano stati quaranta giorni in quella barca e non avevano preso nemmeno uno, come aveva fatto! Quindi appena arrivò Piergiorgio, Martino, andò da lui con
mille domande ma la prima fu: “Come hai fatto a riempire il negozio di pesci, voglio dire quando sono stato al tuo fianco non ne abbiamo neanche avvistato
uno.”
Allora Piergiorgio rispose: “Ho avuto molta pazienza, un giorno poi ho pescato un piccolo pesce, talmente piccolo che non avrebbe saziato nessuno,
così l’ho liberato e il mare subito dopo si è riempito di pesci.”
Così Martino chiese scusa per la sua impazienza e si pentì perché dopo aver lasciato la pesca non trovò nessun altro lavoro quindi chiese a Piergiorgio
di lavorare come commesso insieme a Lucilla e promise di non abbandonarlo. Piergiorgio ci pensò molto e si accordarono per incontrarsi sempre in pescheria
il giorno seguente. L’indomani Piergiorgio disse a Martino che avrebbe accettato il suo aiuto solo se avesse pescato perché era sempre solo.
Martino ovviamente non aveva nessun problema a svolgere entrambi i lavori.
I due diventarono buoni amici perché Martino non perse la speranza e continuò a pescare. L’ultimo giorno d’estate si salutarono, Martino sarebbe rientrato a scuola ma non si sarebbero persi di vista.
Ognuno andò dalla sua famiglia per raccontare quella meravigliosa avventura.