Primi anni 30 del Novecento: ottobre.  Dopo il periodo estivo si ritorna a scuola. Le alunne di una classe elementare, approfittano della ricreazione e si radunano nel cortile della scuola per una foto ricordo insieme alla "Maestra".
Nel paese, che conta circa 5000 abitanti (5.148 anno 1936) gli edifici che ospitano gli alunni delle scuole elementari sono 4: quello principale è situato in Corso Vittorio Emanuele (l'attuale Corso Matteotti), mentre gli altri 3 sono invece situati nelle zone rurali di Santa Maria in Potenza, Scossicci e Montarice.
Sono le scuole di campagna, spesso dotate di una sola aula dove vengono tenute lezioni per più classi.
Non esistono trasporti pubblici ed a scuola si va solitamente da soli ed a piedi, fatto questo favorito da un'area urbana del paese non molto estesa.
In considerazione dei tempi e di una situazione economica prevalentemente disagiata, alle lezioni per imparare a leggere, scrivere e far di conto, si va con pochi indispensabili oggetti: una cartella di robusto cartone (che non tutti si potevano permettere), un astuccio di legno contenente penna e pennino, matite, gomma, e gli immancabili quaderni a righe e a quadretti con la copertina di colore nero.
Non esistono classi miste. E' d'obbligo il grembiule (bianco per le femmine, nero per i maschi) corredato di fiocco al collo, anche se non tutti gli alunni o alunne sono in grado di soddisfare questa regola. Non è dato sapere chi sia la donna che appare alla sinistra della foto, immediatamente alle spalle delle alunne, probabilmente si tratta di una bidella.