Solitaria chiesetta,
stretta alla roccia brulla
dell fosso grande,
t'ascolto grato ancòra.
Ascolto come allora
il suono tìnnulo dei bronzi tuoi.
Dall'animo in delirio
s'alzava lieto
il canto mio fanciullo:
un canto d'evasione
fuor del mondo reale,
quale la fantasia.
Nell'èmpito di un'ora
iridescente
che non mente,
passavan l'ore liete,
primitive.
Le pene? Chimere.
Le vere gioie?
Tutte le voglie
mai realizzate!
Solitaria chiesetta,
stretta alla roccia brulla
del fosso grande,
che batti i bronzi tuoi tinnenti
risuona più forte
a ridarmi la vita.
...da: «Le mie immagini»