Nella notte che non c'è.
Ho udito indistinto
l'acuto del cuore
valicare pareti
di densa coscienza
tra tenera roccia
e confuso colore
l'acuto strillava
di forte irruenza
Saliva sul vento
di ali ovattate
per correre fiero
tra impulsi e onestà
tra nomi feriti
da guerre fatate
e da mani affamate
di voracità
Né oro né miele
l'acuto ha frenato
il suo volo sincero
di salubre intento
ed un coro di cuori
in un canto intonato
ha svegliato il mondo
da un sogno violento.