Foto 614 - Giò la marina.
GIO' LA MARINA

Fine Agosto, primi anni 70 del novecento. Seduti sulle panchine del lungomare che riproducono fedelmente i colori celeste e bianco dei "capanni", alcuni uomini del Porto trascorrono il tempo discutendo di vari argomenti. Sono quasi tutti pescatori, o comunque, un tempo lo sono stati e forse anche per questo al centro dello scambio di opinioni ci sono aspetti della vita di mare.
Quella di incontrarsi giò la marina "a brangu sottu 'entu è un'antica abitudine degli uomini di mare. Lunghi dialoghi sulla pesca, sui "mutori", sulle mareggiate, su quanto pesce hanno pescato le "sciàbbighe" o quante seppie sono entrate nelle "nazze" di quelli che praticano la piccola pesca. Lunghi dialoghi, interrotti ogni tanto dal gesto di accendere l'immancabile sigaretta o dallo spostarsi un attimo dal gruppo, spesso tenendo bassa la testa, come a volersi soffermare a riflettere su quanto ascoltato. I discorsi raramente giungono ad una conclusione, come se si volesse tenerli sempre aperti e non di rado, prima di fare ritorno alle proprie case, ci si lascia con la frase: "o cugio, nun emu dittu gnè..

Nella foto si possono riconoscere:
seduti sulla panchina da sin.: Mario ZAGAGLIA - Alessandro CAPORALETTI - Giuseppe SILVESTRINI - Nazzareno CAPORALETTI
in piedi da sin.: Carlo BUFARINI - Luigi GRILLI (di spalle).

il mouse sopra la foto aiuta ad identificare i personaggi

Fonte: Sisti Ighli
Il riconoscimento di personaggi, luoghi ed eventi proposti in questa foto è reso possibile dalla collaborazione e partecipazione di cittadini che ne portano ancora viva memoria. Nel rispetto civico di tale importante contributo è gradita, in caso di pubblicazione in altri ambienti, siti o social network, la citazione delle fonti nonchè del sito www.portorecanatesi.it
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