Maya, una bambina coraggiosa che salvò il mare.
di Elisa Massi - classe 5/E



Con i piedi nell’acqua e gli occhi all’orizzonte Maya, una bambina di undici anni, seduta su un bellissimo scoglio in riva al mare, ricorda di quella volta che, stava imparando a nuotare e si immerse per la prima volta, con la testa, sott’acqua. Ad un certo punto suoi genitori si misero a chiacchierare perdendola di vista. Maya era stata rapita da una sirena di nome Martina che l’aveva trasformata, a sua volta, in una sirena. Quando Maya riprese coscienza, si ritrovò nel mare circondata da coralli rossi, gialli e blu e da pesci tropicali.

Improvvisamente udì una voce che le sussurrava:
- Maya tutto bene?
Era la sirena Martina. Tra le due nacque un’amicizia, infatti, Martina l’aveva trascinata nel mare perché voleva mostrarle che, ovunque, nel fondale marino, vi erano buste di plastica, lattine di bevande diverse, scarpette, costumi, mozziconi di sigaretta, bottigliette di vetro e tanto altro. Martina, perciò, decise di presentare, alla sua nuova amica, un’anziana medusa che aveva una storia interessante da raccontarle.

Quando arrivarono a casa sua, la medusa, le raccontò di una bambina che adorava il mare come nessun’altra cosa al mondo. Preferiva sempre fare il bagno, invece di catturare i pesci, c i granchi o giocare con le lumachine.
Un giorno, però, una strega cattiva la trasformò in una medusa dicendole che, prima di poter tornare nuovamente sulla terraferma, doveva mostrare ad un essere umano il disastro che avevano causato nel mare.
Allora Maya capì subito che la ragazza, protagonista di quella storia, era la medusa stessa.

Maya esclamò:
- Voglio aiutare il mare e i suoi pesci a vivere meglio, in un ambiente più pulito. Voglio salvarlo con il tuo aiuto!
La medusa accompagnò le due sirene, Maya e Martina, presso una discarica. Maya, vedendola si spaventò: c’erano montagne di rifiuti e tonnellate di pesci che morivano soffocati dalla plastica o tagliati a brandelli dalle 42 lattine.

La bambina capì che la situazione era drammatica e volle osservare quanti rifiuti venivano depositati nel mare in un giorno. Si rese subito conto che da sole non sarebbero riuscite a rimediare a quel disastro e chiese a Martina di poter tornare a casa per raccontare a tutti ciò che aveva visto. La sirena l’accontentò e Maya fece come aveva promesso.

Presto, diverse persone, si diedero da fare per rimediare al danno ambientale: ripulirono, piano piano, tutto il mare e si scusarono con i pesci.




Premio «Murè» Porto Recanati - Racconto di Elisa Massi.
a cura di: www.portorecanatesi.it