Sembrava fermo invece metteva tutta la sua forza per risalire controvento…
Si sta parlando del protagonista del romanzo Jonathan Livingstone, un gabbiano diverso dagli altri: mentre tutti i componenti dello stormo “Buon appetito”
vanno in giro a cercare cibo, lui cerca di allenarsi per volare più in alto e compiere acrobazie sempre più pericolose, ma solo dopo aver imparato a
volare in modo perfetto si sentirà più libero.
Infatti il suo sogno è compiere un volo eccellente, per esplorare nuovi luoghi e fare nuove esperienze. Sapeva che non bastava allenarsi duramente,
a volte può capitare di cadere e bisogna rialzarsi. Il gabbiano se in un primo momento, per il timore di essere diverso dagli altri membri dello stormo,
reprime la propria passione, in seguito decide di dedicarsi al volo con metodo e esercizio costante, al prezzo di grandi sacrifici per realizzare
i propri sogni anche quando vanno contro il giudizio degli altri.
Jonathan è il simbolo della libertà, dell’autodeterminazione e della forza di volontà. Con impegno costante diventa un asso del volo, in grado di
compiere straordinarie acrobazie ma insofferente al rigido conformismo dello stormo.
Per me la libertà è un oggetto prezioso che ha l’uomo. Ci sono delle regole da rispettare, un confine da non attraversare, per non calpestare la libertà
degli altri. Io nel mio piccolo, mi sento libera quando mi danno la responsabilità di badare al cane perché decido io se voglio giocare con lui, se
sgridarlo quando serve, se portarlo sotto casa per fare un giro.
Avrò altre responsabilità e deciderò sempre io, comunque rispettando i consigli dei miei genitori.
Mi diranno di stare ferma e smettere di parlare, ma io sarò libera di rispondere e di riferire soprattutto i sentimenti che provo. La libertà è per me
scegliere di studiare, giocare, condividere, litigare o far pace. È amore, rispetto del pensiero altrui, della diversità, intesa come ricchezza.
La libertà dona dignità, fiducia, possibilità di decidere e operare delle scelte.
La storia di Jonathan insegna a chiunque la legga, un motivo in più per non arrendersi, anche quando tutti sembrano esserti contro, anche quando si
viene esclusi dalla massa per una presunta diversità Jonathan insegna che è proprio grazie a questa, invece, che si può diventare liberi di essere
sé stessi, liberi di raggiungere un obiettivo prefissato, qualsiasi esso sia, purché soddisfi i propri bisogni nel rispetto di sé e degli altri.
Il mio obiettivo di libertà l’ho già superato, era quello della paura dell’altezza.
Grazie ad una giostra alta quaranta metri al Luna Park, sono riuscita ad allontanare e non sentire più quel sentimento che mi bloccava.
La giostra saliva sempre più in alto, girava, intorno a me, vedevo un bel panorama ma iniziò a salire l’ansia. Ho chiuso gli occhi per due minuti e
sembrava che stessi volando. Avevo molta paura, papà mi vide terrorizzata allora mi strinse la mano. La giostra stava finalmente scendendo.
Mi stavano tremando le gambe ma sono stata soddisfatta di esserci riuscita! Per andare in quella giostra ho avuto molto coraggio, una forza d’animo
che provi dentro di te in una situazione di paura o di necessità. Ora sono finalmente libera di guardare panorami alti soprattutto dal balcone di casa
che ho al quarto piano.
Quando guardo il mare mi sento libera perché mi rilassa ogni volta che sono giù di morale o quando sono un po' arrabbiata. Sono fortunata a poter vivere vicino al lungomare perché vedo molte pietre, sassi particolari che mi sorprendono. Mi è capitato di vedere pescatori, fanno per me un lavoro meraviglioso perché respirano la brezza del mare, ascoltano le onde che strisciano delicatamente nei sassolini e nella sabbia.
La vita da pescatore secondo me è la vita che vorrebbero tutti, vuol dire essere “mpossessito” detto in portorecanatese cioè ricco e agiato, avere il mare è la cosa più meravigliosa di questo mondo. Ogni volta che c’è il mare mosso gioco a “Non farti acchiappare dal mare mosso” o a “Lancia più sassi nel mare agitato”! Il mare per me è bellezza e libertà.