L’elaborato mostra aderenza alla traccia proposta. Il contenuto è ampio, l’esposizione è coerente e logica.
Il testo evidenzia una buona padronanza e competenza nell’uso della lingua italiana.
Erano ottantaquattro giorni che non prendeva un pesce e voleva disperatamente un maestro per aiutarlo nella pesca o una vera magia, per procurarsi del cibo per lui e la sua famiglia. Trascorreva molte ore al porto a pescare o semplicemente guardava il mare fondersi con il cielo nei giorni di nebbia. Aveva una famiglia numerosa con quattro fratelli, una sorella, un nonno, due nonne, il padre e la madre.
Certi giorni Mure', questo era come lo chiamavano tutti, attraversava le strade di Scossicci e con il suo maglione giallo e blu, andava a sedersi sugli scogli, era l'unico posto dove poteva sognare e immaginare il suo futuro da pescatore ed esploratore sull'isola di Okinawa in Giappone. Mure' non sapeva leggere velocemente ma il nonno gli aveva mostrato un libro pieno di mappe e figure di pesci mai visti prima che abitavano in quell'isola lontana. Mure' voleva andarci ma non prima di aver aiutato la sua famiglia fino in fondo, partendo con la certezza che non sarebbero morti di fame. Solo allora avrebbe abbracciato la mamma e sarebbe partito all'avventura con la promessa di scriverle lettere e mandarle disegni di paesaggi e animali marini e piccoli tesori trovati sulla spiaggia.
Una notte, non riusciva proprio a dormire, decise di fare due passi. Mentre si stava avviando verso la spiaggia, vide una sagoma nera
sul suo scoglio preferito. Per un attimo pensò che fosse un mucchio di gabbiani, ma ripensandoci i gabbiani sono molto rumorosi e il suono
che sentiva, oltre alle onde che si infrangevano sulla spiaggia, sembrava più una canzone mormorata.
Mure' curioso, si avvicinò e vide che non si trattava di uccelli affamati ma di un robusto vecchietto di circa novant'anni.
Aveva la pelle screpolata, era molto abbronzato, sicuramente per tutte le ore trascorse in mare, le sue mani erano piuttosto grosse,
come i piedi, inoltre aveva delle sopracciglia particolarmente cespugliose.
Mure' pensò che sembravano vere spugne di mare, quelle che ogni tanto dopo un gran temporale si trovano a riva, i suoi fratellini giocavano sempre a lanciarsele. Il viso del vecchio era segnato dal tempo, aveva i capelli ricci, folti e bianchissimi come la luna, inoltre aveva una barba lunga fino alla pancia, molto disordinata. Mure' notò che il suo abbigliamento era quello di un pescatore. Maglione di lana a trecce blu, molto pesante, pantaloni di cotone ormai scoloriti, tenuti su da un pezzo di corda color crema, ma ciò che colpì Mure' fu il fatto che nonostante il freddo, l'uomo fosse scalzo.
Si guardarono e Mure' mormorò un timido "buonasera", l'uomo lo fissò con i suoi piccoli occhi celesti.
Mure' senza pensarci gli chiese: "Sei un pescatore?". Il vecchio annuì e poco dopo rispose: "Cosa vuoi da me?".
Mure' per un istante pensò che questa potesse essere l'unica opportunità per salvare la sua famiglia, e senza pensarci inondò
il vecchio di parole, raccontò la sua storia quasi senza respirare e concluse con un veloce: "Mi insegni?".
Il vecchio senza guardarlo rispose: "Torna qui domani alla stessa ora, non tollero un ritardo".
Mure' lo ringraziò e corse verso casa. Era vero che la mamma e le nonne gli dicevano sempre di non parlare con gli sconosciuti,
ma aveva una buona sensazione, lo sentiva nella pancia, il vecchio lo avrebbe aiutato e aveva davvero qualcosa da insegnargli.
Il giorno dopo Mure' andò dal vecchio che senza mai dire una parola gli insegnò le basi per pescare dagli scogli, aggiungendo
ogni giorno qualcosa di nuovo. Questo andò avanti per mesi, il ragazzo si impegnava e iniziava ad affezionarsi al vecchio.
Imparava velocemente e quei momenti gli davano tranquillità. Certo, il silenzio a volte era davvero imbarazzante ma il vecchio
non diceva neanche una parola. Mure' non sapeva neanche il suo nome.
All' improvviso però il vecchio disse al ragazzo: "Domani andiamo in barca, basta pescare sugli scogli. Sei pronto".
Mure' emozionato rispose che certamente sarebbe andato e continuò a lavorare ma provò a chiedergli: "Come ti chiami?", l'uomo rispose: "Italiano".
Mure' rispose: "E' un bel nome", Italiano lo ringraziò a bassa voce. E così salirono sulla piccola barca rossa su cui era scritto
Orca e sparirono verso l'orizzonte.
Il mare era così immenso e bellissimo, riuscirono a vedere anche un branco di delfini che saltavano e si rincorrevano tra le onde, che i due si scordarono di tenere d'occhio la radio. Velocemente il cielo si riempì di nuvoloni carichi di pioggia, minuto dopo minuto diventavano più scure finche' non cominciò ad infuriare una tempesta, come Mure' non ne aveva mai viste.
Essere su una piccola barca in mezzo al mare con le onde così alte che sembravano pronte ad inghiottirti e portarti giù era terribile,
Mure' tremava di paura e riuscì appena a sentire Italiano che urlava tra la pioggia, i fulmini e le onde che si infrangevano una sopra l'altra.
Italiano gli disse: "Mure' prendi quella corda e fai un nodo, assicurati che sia ben stretto.
Corri a spegnere i motori e tieni ben saldo il timone". Mentre Mure' lottava contro il vento vide il vecchio tirava a bordo le reti da pesca
che solo poche ore prima avevano lanciato in acqua, sperando in un grande bottino da portare al mercato.
Sembrava incredibile e Mure' temeva il peggio, però Italiano sembrava essere sicuro di quel che faceva e il ragazzo si fidava, dopotutto
era il suo maestro e da lui stava imparando molto.
Dopo un tempo che a Mure' sembrava anni, le nuvole lasciarono posto ad un sole così brillante che il ragazzo fu costretto a chiudere
gli occhi e a ripararsi il viso con la mano. Si sedette in un angolo per riprendere fiato e il vecchio gli si avvicinò, gli mise una mano sulla spalla
e disse: "Bravo Mure', hai superato la prova e mantenuto la calma durante una tempesta enorme, sei pronto per avere una barca tutta tua. Io sono vecchio
ormai, voglio solo dedicarmi a proteggere il mare da chi lo inquina e disegnare paesaggi e delfini mentre fumo la mia pipa.
Puoi avere la mia barca e le mie reti, diventa un pescatore e porta cibo alla tua famiglia e agli abitanti di Porto Recanati.
Ricordati di insegnare il rispetto per le creature marine e il mare e tutto il pianeta. Io mi metterò qui e ti terrò compagnia".
Mure' aveva le lacrime agli occhi, Italiano non aveva mai parlato così tanto e nessuno era mai stato così generoso con lui. A Mure' di solito le parole non mancavano mai e riuscì solo ad abbracciare quel vecchio pescatore dalla barba bianca che gli aveva ridato la speranza.