Il componimento risulta aderente alla traccia proposta che è stata sviluppata in modo coerente e logico. Il testo suscita sensazioni ed emozioni positive. Sono anche apprezzabili gli spunti critici e le riflessioni personali che denotano un certo interesse per le problematiche di attualità. L’uso della lingua italiana è corretto e mostra una buona padronanza e conoscenza dell’ortografia, della grammatica e della sintassi.
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Erano ottantaquattro giorni ormai che non prendeva un pesce ed era stanco, avvilito e demotivato. Quel pomeriggio, dopo una lunga giornata, dondolato dolcemente dalle onde del mare, nella sua barchetta, stava riflettendo sulla sua lunga vita da pescatore, sulle avventure vissute, sulle soddisfazioni che quel lavoro gli aveva dato, nonostante i sacrifici e ebbe un improvviso senso di tristezza al pensiero che forse, ormai, era troppo vecchio per uscire in mare ogni giorno, che forse, il fatto di non pescare niente per tutti quei giorni, era un segnale che voleva mandargli il suo amico salato, il mare.
Era rimasto il solo nel suo paesello, affacciato sul mare, a pescare per passione, ad uscire ogni giorno con la sua barca di legno, curata e imbiancata ogni anno, a passare ore in silenzio ad aspettare l’abboccata; i più giovani, ormai, si erano adeguati alla pesca con le reti a traino e avevano le barche a motore: niente più silenzio, nessun confronto con i pesci e tanti scarichi in mare. E, proprio mentre si perdeva in questi pensieri e considerazioni, venne distratto da un sacchetto di plastica che galleggiava vicino alla sua barca, ma sembrava avesse vita, perché dall’interno si vedevano dei movimenti sinuosi e disperati.
Si sporse per riuscire a prenderlo e si accorse che dentro c’era un pesciolino che stava cercando di svincolarsi e di respirare per fuggire libero in acqua;
aprì il sacchetto e lo accompagnò dolcemente verso l’esterno con le sue mani segnate dal sole, dal tempo e dalla salsedine.
Salutò il pesciolino mentre quello, ancora indeciso e affaticato, cercava di riprendere le forze nel mare aperto, dicendogli: “Vai, amico mio, nuota libero
e respira a piene branchie, stai attento alle insidie dell’uomo,spero di rivederti presto!”
Si stupì di aver parlato ad un pesce, pensò che forse era stata la solitudine che lo aveva reso così fragile e sensibile e stava considerando l’idea
di tornare a casa, quando il pesciolino lo ringraziò del gesto e iniziò a parlargli: “Carissimo umano del mare, sei stato davvero gentile a liberarmi!
Tu non lo sai, ma la vita in mare è davvero pesante: ogni giorno centinaia di miei amici muoiono intrappolati nelle reti che, trascinate, rovinano
il fondale che è il nostro habitat. Ogni anno in mare finiscono 8 milioni di tonnellate di plastica e molti animali rimangono impigliati nelle buste
o incastrati nelle bottigliette d’acqua. Questa sostanza scende nei fondali e viene ingerita dalla fauna marina, inquinando l’acqua e tutta la vita
subacquea che, poi, arriva sulle vostre tavole.
Molte volte ho visto gabbiani affogare nel petrolio disperso in acqua a causa di errori umani e pesci agonizzare in quella melma. Sono un pesciolino triste e deluso dagli umani. Il tuo gesto, però, mi ha fatto ricredere e oggi so che la mia mamma aveva ragione quando mi diceva di essere fiducioso, che anche un piccolo e isolato gesto, può rendere il mondo migliore. So che la fine di un pesce è quella di essere pescato, ma vorrei che ci fosse rispetto per il pianeta e per gli animali in genere.
So che tu ami il mare, che è la tua vita, ma oggi è agonizzante.
Tu lo sai che nell’oceano c’è addirittura un’isola fatta di rifiuti e plastica?”
L’anziano pescatore rimase in silenzio ad ascoltare quello che il pesciolino stava raccontando e, dietro i suoi occhiali scuri, scese una lacrima.
Si rivolse al pesciolino dicendo: “Hai perfettamente ragione, amico mio, oggi tutti vogliono ottenere tutto e subito, senza pensare alle conseguenze,
ma solo al proprio interesse e non riescono ad ascoltare la natura che manda continui segnali di malessere”
E continuò: “Ti prometto che, al mio ritorno, cercherò i ragazzi più volenterosi e insieme faremo in modo di impegnarci per migliorare la salute
del nostro mare!
Si salutarono.
Era ormai sera: il mare in bonaccia, il tramonto tingeva di rosso il cielo e l’acqua e il pescatore era seduto rilassato di ritorno verso casa. Ora aveva un nuovo scopo della vita: accontentare il pesciolino!