Erano ottantaquattro giorni ormai che non prendeva un pesce. Tutti al suo villaggio lo sapevano e, per questo, pensavano che ormai fosse troppo vecchio per pescare. Aveva anche perso il suo ‘Murè’ a causa della sua sfortuna. Siccome non riusciva a pagarlo per il suo lavoro, il ragazzo aveva trovato un nuovo pescatore da aiutare e lui era rimasto solo.
E così, solo, sulla sua piccola barca, in mezzo alla nebbia, il vecchio pescatore si addormentò, triste e sconsolato. Quando riaprì gli occhi si ritrovò ormeggiato vicino a un’isola meravigliosa: non riusciva a credere ai suoi occhi! Tutta la costa era piena di pesci, che saltavano spruzzando acqua, ma la cosa più straordinaria era che anche gli alberi, le palme e i cespugli erano pieni di pesciolini di tutte le forme e di tutti i colori.
Il vecchio pescatore pensò: “Finalmente! Sono salvo! Nessuno mi dirà più che sono troppo vecchio per pescare e avrò soldi per pagare il mio ‘Murè’!” L’anziano scese dalla barca e cominciò a raccogliere quanti più pesci poteva, infilandoli nelle sue reti: faceva perfino fatica a trasportarli, per quanti erano! Con la vendita di quel pesce avrebbe potuto far tornare il ragazzo a lavorare per lui, ma avrebbe perfino potuto comprare una nuova barca e, magari, un bel regalo a sua moglie e una casa per suo figlio, che studiava lontano… E mentre pensava a queste cose continuava a raccogliere pesce: dalla spiaggia, dai rami degli alberi, dai cespugli; provò anche a scavare una buca ed eccoli, tutti saltellanti, dei bei pesci sepolti come un tesoro!
Quando decise finalmente di ripartire, la barca del vecchio pescatore era veramente stracolma di pesce, tanto che galleggiava a malapena. Ma proprio mentre stava per allontanarsi dall’isola, ecco comparire addirittura una balena: prima si formò un’enorme ombra scura sotto la sua barchetta, poi venne fuori con la sua enorme schiena, quasi facendo rovesciare il poveretto, che tremava dalla paura. “Chi porta via il pesce dalla mia isola?”, chiese la balena. “Sono io”, balbettò il pescatore, “un umile vecchio. Pensavo di poter prendere il pesce, non volevo rubarlo a nessuno!” “Dite tutti così”, si lamentò l’enorme balena, “ma alla fine volete solo i soldi che potete guadagnare con il mio pesce. Ti propongo un accordo, vecchio pescatore: rinuncia al pesce e io ti lascerò in pace; porta con te tutti i pesci che hai raccolto e non sarai mai più felice.” “Ma io già non sono felice.
Non pesco più nulla da ottantaquattro giorni e nessuno vuole lavorare per me. Aiutami balena, lasciami almeno qualche pesce, ti prego!”
“Tu pensi di essere infelice, ma hai una moglie e un figlio che ti amano”, tuonò la balena, “e il tuo corpo ti sostiene ancora,
Se prenderai quel pesce perderai tutto. Sono stufa dell’avidità di voi esseri umani!” Il pescatore iniziò a piangere.
Voleva tenere il pesce, ma non poteva perdere la sua famiglia e la sua salute. Liberò tutte le creature marine e si avviò di nuovo verso
la nebbia e verso casa, ancora triste e solo.
Si accorse di essersi addormentato tra le lacrime della delusione, ma in realtà, quando aprì gli occhi, capì di aver sognato, perché si trovava
esattamente nel punto in cui la sua giornata era cominciata.
Che strano sogno! Chissà se aveva fatto la scelta giusta, seguendo il suo cuore, in quell’isola fantastica… Poi vide che sul bordo della sua barca
era appesa una rete. La tirò su a fatica e vide che era piena di pesci meravigliosi! Ma allora era stato tutto vero? La balena lo aveva ricompensato
per la sua scelta? Davvero non lo sapeva, e non gli importava. Forse la sua sfortuna era finita.
Forse avrebbe riavuto il suo ‘Murè’ e una barca nuova e tutto quello che aveva desiderato. Forse, nei momenti difficili della vita, una scelta fatta con il cuore vale più di tutti i soldi del mondo.