Un sogno speciale.
di Rosa Maria Francesca - classe 5/B - (Sez. A)


Erano ottantaquattro giorni ormai che non prendeva un pesce: ottantacinque con quel martedì. Damiano, storico pescatore di Porto Recanati aveva preso una decisione se pur molto sofferta: quella sarebbe stata l’ultima settimana con la sua barca “Bella Maria”. Aveva deciso di venderla anche se il solo pensiero lo faceva star male.

“Bella Maria” era stata acquistata una trentina di anni addietro; il nome era quello di sua moglie, scomparsa prematuramente l’anno precedente. Le restrizioni del lungo periodo legato al Covid avevano messo in seria difficoltà anche il suo settore e sfamare quei quattro figli piccoli arrivati dopo molti anni di matrimonio non era di certo facile. Vendere la sua amata imbarcazione gli sembrava l’unica soluzione possibile.

Quella sera Damiano era andato a scrutare il mare, il chiarore della luna illuminava il suo volto rugoso e bruciato dal sole. E come di consueto si toccava, come per una carezza, il taschino del gilet verde mare: dentro di esso conservava una foto sua con il suo inseparabile amico-pescatore Vincenzo, il quale un maledetto giorno di febbraio era stato strappato al suo affetto e a quello dei suoi familiari.

La sveglia suona come al suo solito: le 4:00! Damiano non aveva chiuso occhio tutta la notte, mancavano sei giorni allo scadere della sua decisione. Dopo una veloce colazione raggiunge il piccolo porticciolo e dopo un rapido controllo della sua “Bella Maria” prende il largo. In lontananza scorge le flebili luci della città.
Si ferma, getta le reti, aspetta. Un piccolo cefalo gli fa compagnia, gira veloce intorno alla sua barca. Poi lo vede immergersi! Damiano, provato dalla notte insonne si appisola e fa un sogno: un bellissimo sogno…

Sogna che quel piccolo pesce raggiunge i fondali, quando ad un certo punto esclama: - Ma tu, ma tu sei Vincenzo? Il pescatore di cui ho sentito tanto parlare? Ed egli - Certo piccolo pesce, il mare mi ha voluto con sé ed io sono qui a proteggere tutti i suoi lavoratori. Dunque piccolo torna su, un branco di pesci circonderà la barca di Damiano e di questo lui sarà felice, molto felice.

Vincenzo gli era apparso sorridente e col suo solito sigaro tra le dita dice al pesciolino di salutare la sua famiglia e che lui in quel luogo era veramente felice! Damiano si sveglia da quel breve assopimento, si strofina gli occhi… non può credere a quello che vede. Cefali, acciughe, alacce e ogni sorta di altro pesce circondano la sua barca. Tira su la rete da posta: quello che gli si presenta davanti è uno spettacolo mai visto prima. -Grazie dice, alzando gli occhi al cielo.

In quello stesso momento gli ritorna in mente il sogno appena fatto: Vincenzo. Non poteva che essere stato che lui ad aiutarlo. Torna allora al piccolo porto e si fa aiutare da un paio di pescatori intenti al rammendo delle reti ad issare l’abbondante pesca. In mente una sola certezza: non si sarebbe mai più scoraggiato, perciò “Bella Maria” gli avrebbe fatto compagnia fino alla fine dei suoi giorni.

Finito il lavoro, il pescatore dal volto rugoso non torna a casa per il consueto povero pasto! Raggiunge a grandi passi la casa di Vincenzo e con la voce rotta dall’emozione abbraccia sua moglie e le sue figlie, racconta loro il sogno fatto e soprattutto riferisce le dolci parole del loro amato padre e marito.
-Ecco dice, sono sicuro che Vincenzo mi abbia aiutato, e voi siate felici perché lui lo è, cullato dal suo amato mare, immenso come immenso è l’amore per voi. La commozione prende il sopravvento.




Premio «Murè» Porto Recanati - Racconto di Rosa Maria Francesca.
a cura di: www.portorecanatesi.it