Erano ottantaquattro giorni che ormai non prendeva un pesce…
Finalmente ci fu il miracolo che tanto aspettava.
Ma torniamo un po’ indietro…
Pietro non sarebbe più tornato in quel “mare senza pesci “; ormai era vecchio e stanco, non aveva voglia di rompersi la schiena per tirare su le reti.
A dargli coraggio furono sua moglie Agnese ed il suo piccolo Roberto, con i suoi occhi dolci.
Così prese le reti e si preparò ad un viaggio, secondo lui, “senza successo”, ma non fu affatto così…
Pietro non credeva a quello che stava vedendo: un enorme pesce! Non appena l’ebbe messo nel secchio, il pesce cominciò a parlare:
– Ehi tu, perché stai urlando di gioia? – Pietro non capiva, si girò e vide il pesce che lo salutava, si sentì svenire. Appena si rialzò
lo strano vertebrato continuò: - Mi sembra che tu sia tanto felice, perché? Sembra che non peschi un pesce da almeno due anni. Non è così? - Pietro annuì.
Non aveva le parole per descrivere quello che era successo. – Ti sei mai chiesto perché voi pescatori non pescate più niente ormai da tanto tempo,
neanche un piccolo gamberetto? – Continuò il magico pesce. – A dir la verità io… - Pietro non riuscì neanche a finire la frase.
Il misterioso animale creò un’enorme bolla intorno a lui. La bolla cominciò a scendere nel profondo del mare. Stupito, Pietro cominciò a
guardarsi intorno: c’erano un sacco di pesci colorati, piccoli o grandi ma erano tutti tristi, perché?
- Vedi, è da un po’ che noi pesci non viviamo più come una volta, da quando voi umani avete cominciato ad inquinare il nostro prezioso mare.
– Quell’iniziale allegria nel descrivere il mondo sottomarino, che si percepiva nelle parole del povero pesce, stava svanendo veloce come il vento
del Polo Nord. Il magico essere spostò un mucchietto di alghe e mostrò al pescatore come dovevano vivere i pesci in quell’ambiente, una volta abitabile,
ma reso una vera e propria discarica di plastica: c’erano pesci rimasti intrappolati in scatole di plastica o tartarughe con ferite causate da oggetti
di materiali taglienti, cavallucci marini che si portavano dietro di loro buste di ogni dimensione.
Pietro spostò lo sguardo più in là e vide una balena aprire la sua bocca: era piena di tappi e bottiglie di plastica.