Erano molto poveri.
di Chiara Borini - classe 3/B - (Sez. B)


Erano ormai 84 giorni che non prendeva un pesce: non era mai successo. Ugo abitava in un piccolo villaggio vicino al mare, in una modesta casa insieme al suo caro nonno Giuseppe, che non era molto anziano ma aveva seri problemi di salute. I suoi genitori avevano perso la vita in un incidente stradale quando era ancora molto piccolo e suo nonno si era preso cura di lui sin da quel momento.

Ugo pescava da 12 anni a bordo della barca di suo nonno la “Stella del mattino” e amava così tanto il mare al punto che si imbarcava prestissimo e tornava a terra solo per lasciare il pescato che suo nonno avrebbe dovuto vendere al mercato. Erano molto poveri e iniziavano a scarseggiare i soldi anche per le medicine di Giuseppe.

Stanco e arrabbiato, una mattina di pioggia Ugo si infilò dentro la sua barca e salpò verso il mare aperto, deciso ad affrontare il mare in tempesta. La pioggia era così forte e le onde erano così alte che lui non riusciva nemmeno a vedere dove si stava dirigendo… Ma Ugo teneva testa al mare, gli urlava la sua rabbia e gli chiedeva con disperazione di poter finalmente trovare del pesce.

Dopo una lotta estenuante la tempesta si placò mentre il sole iniziava a sorgere per salutare il nuovo giorno. Ugo era stanchissimo e quasi rassegnato ma, come di consueto, provò a gettare le reti in mare ed iniziò ad aspettare. Poco dopo, con suo grandissimo stupore, la rete cominciò a muoversi: dopo averla sollevata dal mare, Ugo si accorse di aver pescato un enorme pesce raro. Era di un insolito e bellissimo colore verde smeraldo, aveva gli occhi chiusi e ciglia lunghissime. Sorpreso e incuriosito, Ugo riprese velocemente la via di casa per mostrare lo strano pesce a suo nonno.

Al suo rientro entrambi fissarono il pesce per lungo tempo senza proferire una parola, poi decisero di chiedere un parere a Ida, un’anziana e strana signora del villaggio che aveva il dono di sentire le cose: era una sensitiva. Raggiunsero la piccola casa e si accorsero che la porta era accostata ma aperta e una vocina li invitava a entrare.
Ugo e Giuseppe percorsero uno stretto e buio corridoio per poi raggiungere un polveroso salotto dove si trovava Ida, la quale li invitò ad appoggiare il pesce sopra il tavolo.

Al primo sguardo, Ida rivelò loro che si trattava di un raro “pesce fortuna” il cui mistero risiede però, nel cuore di chi riesce a trovarlo; precisando di non poter rivelare loro altro.
Ugo e Giuseppe erano ancora più confusi e non sapevano cosa farne di quel pesce: avrebbero potuto mangiarlo per cena oppure venderlo al mercato ittico, di certo qualcuno avrebbe pagato molti soldi pur di averlo. Si recarono in piazza e appoggiarono il pesce sulla cassetta per mostrarlo ai potenziali acquirenti ma… furono così inteneriti da quel bellissimo pesce che decisero di riportarlo al mare.

Insieme salirono a bordo della “Stella del mattino” e, una volta preso il largo, appoggiarono il pesce sull’ acqua osservandolo scomparire lentamente: pensarono che fosse ormai morto. Subito dopo l’acqua del mare iniziò a colorarsi di tutti i colori dell’arcobaleno e il pesce fortuna nuotava attorno alla loro barca che brillava sotto la luce del sole.

Con un guizzo veloce saltò fuori dall’acqua e si rivolse a Ugo e Giuseppe dicendo: “Avreste potuto fare di me molte cose ma il vostro buon cuore vi ha spinti a salvarmi riportandomi in mare, per questo meritate di essere ripagati con il mio dono più grande: la fortuna.”
Da quel giorno le reti di Ugo furono sempre piene di pesci pregiati che Giuseppe vendeva al mercato con ottimi guadagni. Le loro condizioni economiche erano così migliorate da riuscire a comprare una bellissima casa più grande; anche la salute di Giuseppe era migliorata grazie alle nuove cure che ora poteva permettersi. I due non erano mai stati così tanto felici.




Premio «Murè» Porto Recanati - Racconto di Chiara Borini.
a cura di: www.portorecanatesi.it