Ed ecco un altro giorno passato in mezzo al mare, su una barca a vela con la solita speranza che svanisce con il passare delle ore. Tutti lo davano per il fallito che non era mai riuscito a sfamare la sua famiglia, ma nonostante tutto lui non si era mai arreso. Neanche i suoi amici e parenti lo aiutavano incoraggiandolo, anzi, ogni giorno che tornava a mani vuote non mancavano commenti che lo facevano sentire ancora peggio.
Come se non bastasse anche il suo giovane aiutante lo aveva abbandonato, dopo ben quaranta mattine, quaranta pomeriggi e altrettante sere passate su un vecchio e puzzolente peschereccio, senza avere neanche la soddisfazione di tirare su la canna da pesca trovandoci attaccato un bel pesce da portare poi a casa e prendersi tutti i meritati complimenti.
Il giovane, dopo averlo lasciato solo, in una settimana aveva pescato ben tre pesci; ormai era ufficiale: nessuno lo voleva più come compagno di pesca perché portava sfortuna. I giorni continuavano a passare e lui era sempre più solo, di pesci non c’erano neanche le ombre.
Una mattina mentre preparava la barca e si preparava anche mentalmente alla novantesima giornata di rimproveri, gli si avvicinò un ragazzino
con i capelli e gli occhi castani come le nocciole, che sembrava essere interessato, gli chiese se poteva venire con lui.
Gli occhi dell’anziano si riempirono di una luce mai vista prima, la faccia gli divenne tutta rossa di felicità, ovviamente rispose di sì.
Mentre si dirigevano in mare aperto la speranza del vecchio pescatore saliva come se il ragazzo gli emanasse fiducia.
Le ore passavano e ancora non erano riusciti a prendere nulla, iniziò a fare buio e il sole a calare velocemente. Arrivò l’ora di cambiare rotta per tornare a casa purtroppo anche questa volta a mani vuote. Il giovane per altre quarantuno mattine, quarantuno pomeriggi e altrettante sere andò a pescare insieme al vecchio tornando a casa tutte le volte a mani vuote.
Purtroppo poi prese la decisione di continuare a provarci da solo. L’anziano pescatore ci rimase molto male perché vedeva il ragazzo come suo figlio e lo aveva trattato in altrettanto modo insegnandogli tutte le tecniche di pesca e tutta la dedizione che aveva. Il giovane al primo giorno di pesca riuscì a tornare a casa con ben cinque pesci.
Fu solo a quel punto che il vecchio pescatore capì che non era
bravo a pescare ma era riuscito a trasmettere a entrambi i suoi aiutanti la passione per la pesca aiutandoli così ad avere buoni risultati.
L’anziano in realtà non era mai tornato a casa a mani vuote perché attaccato all’amo della sua canna da pesca non c’erano pesci ma insegnamenti.