Era un vecchio che pescava da solo su una barca a vela nella Corrente del Golfo ed erano ottantaquattro giorni ormai che non prendeva un pesce.
Nei primi quaranta giorni lo aveva accompagnato un ragazzo, che era molto dispiaciuto per il vecchio e sfortunato pescatore. Gli venne un’idea
e cercò di realizzarla. Intanto, nella barca in cui pescava, era riuscito a prendere due bei pesci.
Li nascose nel suo secchio coperti da un vecchio straccio.
Poi raggiunse la barca del vecchio pescatore, il quale gli gridò- Che ci fai qui? Vai via, sono sfortunato! Non si pesca nulla!
E il ragazzo-Tranquillo, voglio aiutarti, fammi salire!
Dopo qualche ora, quando il pescatore gli dava le spalle per rimettere l’esca all’amo delle canne, il ragazzo, tirò fuori velocemente i due pesci,
li attaccò all’amo delle sue e li ributtò in mare. Iniziò a gridare- Pasquale, aiutami, hanno abboccato!
Il pescatore in fretta tirò una lenza e vide un bel pesciolone, il ragazzo tirò l’altra lenza e c’era un altro pesce enorme.
Pasquale fu molto contento
- Non sono salao! Non sono salao!
Ritornarono a riva e il ragazzo porse i due pesci a Pasquale. Il pescatore non accettò e gli disse di portali a casa sua per farli cucinare alla madre.
Pasquale aveva capito che i pesci non li aveva pescati dalla sua barca, perché non si muovevano, erano morti. Ma il gesto del ragazzo lo riempì di
gioia e decise di non dirgli che si era accorto tutto. Commosso, lo salutò e lo ringraziò
- Sei un bravo ragazzo, sono orgoglioso di te!
La tua fortuna è che hai un cuore grande e la mia che sei il mio “Murè”.