- Nonna, che belli quei gabbiani lassù! A te piacciono i gabbiani?
- Sì, piccola mia, moltissimo. Essi vanno molto lontano e vengono anche da molto lontano.
- Cosa vuoi dire, nonna? Dov'erano una volta?
- Una volta erano in un posto bellissimo.
- Ma quando? Dai, racconta…
- Vieni, sediamoci qui. La storia inizia tanto tempo fa. Il primo gabbiano non era come lo vedi oggi.
Era un uccello molto grande con le piume colorate. Gli piaceva molto cantare nel bosco per tutti gli animali. Ma c'era un problema: non sapeva volare. A lui questo non importava, perché era felice: era bello, grande e aveva una bellissima voce. Tutti gli animali del bosco amavano sentirlo cantare, infatti il gabbiano organizzava spesso dei concerti.
All’inizio gli animali andavano ad ascoltarlo, poi però improvvisamente non ci andò più nessuno. Il gabbiano si sentì solo, così decise di confidarsi con il suo amico scoiattolo e gli disse:
- Amico mio, nessuno viene più ad ascoltarmi e ad ammirare le mie bellissime piume. Cosa posso fare?
Lo scoiattolo gli rispose:
- Hai mai provato a volare?
Il gabbiano disse tristemente:
- Certo, ma non ci riesco. Il gabbiano sembrava fermo, invece metteva tutta la sua forza per risalire controvento, ma non riusciva a volare. Allora aggiunse:
- Avrei bisogno di un posto in cui potermi muovere liberamente.
Lo scoiattolo gli chiese:
- Amico mio, sei mai stato al mare? È un posto davvero bellissimo in cui ci sono scogliere, spiagge, il vento e tanta acqua.
Mentre lo scoiattolo raccontava, il gabbiano chiuse i suoi grandi occhi per immaginare lo scenario. Passò notti e giorni a pensare a cosa potesse fare, si intristiva sempre di più. Finché un giorno, l'uccello prese una decisione: voleva conquistare la libertà a qualunque costo e il mare è la libertà.
Una sera il gabbiano si confidò di nuovo con lo scoiattolo e gli chiese:
- Tu sai chi può aiutarmi?
Lo scoiattolo, dopo averci riflettuto, rispose:
- Prova a chiedere aiuto alla Luna” e se ne andò.
Il gabbiano cominciò a contare i giorni che mancavano all'incontro con la Luna. Poi arrivò la sera del plenilunio. Il gabbiano la chiamò dicendo:
- Luna, Luna! Ho bisogno di te!
La Luna, sorpresa, disse: - Dimmi, grande gabbiano, che cosa posso fare per te?
- Voglio sapere come posso andarmene da qui.
La Luna, incuriosita, gli chiese perché volesse andar via e l'uccello le disse:
- Perché, anche se questo posto è bello, è diventato per me troppo piccolo. Vorrei essere libero, andare dappertutto e volare sopra il mare, un posto meraviglioso di cui mi ha parlato il mio amico scoiattolo. Che cosa posso fare?
La Luna gli disse: - Io posso aiutarti, ma tutto dipende da te. La libertà è preziosa e come tutte le cose preziose va conquistata, non è gratis.
Il gabbiano le disse: - Vuoi dire che devo pagare? Ma io non ho denaro…
La Luna rispose:
- Ma certo che no! Non pagare, ma donare.
- E dimmi, cara Luna, cosa posso donare?
E la Luna, prima di scomparire dietro una nuvola, mormorò:
- Si dona ciò che si ha..." e andò via, mentre il gabbiano, disperato, pensò a cosa volesse dire.
Poco dopo, la Luna ricomparve ed era ancora più luminosa. Il gabbiano, deciso, disse:
- Ma certo! Ti donerò la mia bellissima voce. Ti supplico, Luna, donami la libertà!
In quel momento il gabbiano si addormentò.
La mattina seguente si svegliò, guardò le sue piume colorate, ma vide che erano bianche. Cominciò ad emozionarsi, provò a volare e ci riuscì! Dall'alto vide lo scoiattolo che stava mangiando delle ghiande, provò a salutarlo, ma non ci riuscì. Si sforzò, ma niente, riusciva solo a emettere un verso: un garrito. Lo scoiattolo alzò lo sguardo e gli sorrise. Il gabbiano volteggiò un paio di volte sopra di lui, facendogli il solletico, e poi volò via verso il mare.
Mentre la nonna terminava il suo racconto, la bambina rimase con gli occhi e la bocca spalancati.
Poi disse:
- Che bella storia, nonna! Ecco perché i gabbiani sono liberi e felici!