Una chiara mattina d'estate
di Leonardo Luchetti - classe 1/B - (Sez. B)


Sembrava fermo invece metteva tutta la sua forza per risalire controvento…

Una chiara mattina d’estate, mentre passeggiavo sul lungomare, vidi uno stormo di gabbiani, che più si avvicinava ai pescherecci pieni di pesce, più emetteva uno stridio assordante. Allungai lo sguardo verso il mare aperto ed avvistai un piccolo gabbiano su un palo di legno conficcato nel profondo mare: il gabbiano era immobile.
Era il più piccolo tra i suoi amici, ma differente dagli altri. Voleva essere uno spirito libero, perciò non voleva subito raggiungerli, gli piaceva rimanere sul palo da solo e pensare dove dirigersi. Spiccò il volo e navigò libero e felice nel cielo.
Imparò nuove tecniche di volo, volò controvento e diventò più abile nel reagire alle difficoltà. Lassù, da solo, cominciò a sentirsi triste senza i suoi amici; così pensò di ritornare da loro, ma gli si presentò subito un ostacolo: una tempesta!

Il cielo diventò sempre più grigio, si levò un forte vento e le onde si ingrossarono sempre di più. Nonostante gli sforzi, non si scoraggiò e continuò, con molta fatica, a raggiungere la riva. Da lontano sembrava fermo, ma metteva tutta la sua forza per risalire controvento.
Raccolse tutte le sue energie e mise in pratica tutte le sue capacità di volo, che diventò più veloce e sicuro. Sfidando la tempesta, finalmente il piccolo gabbiano raggiunse il suo obiettivo: stare in compagnia. Ritornò sul suo palo umido.

L’immagine del gabbiano che si sforza di imparare a volare controvento, diventando abile nel reagire, mi comunica un senso di libertà nel portare a termine gli obiettivi prefissati senza scoraggiarmi, quindi, talvolta, ad andare controvento.
Sono sicuro che non andrò mai come una pecora insieme alle altre nel gregge, ma esprimerò sempre le mie ragioni e opinioni.
Mi è successo alcune volte, sia con i miei familiari sia con gli amici, di intromettermi dicendo “la mia”, anche in modo troppo vivace e diretto. Ma, quando ritengo di aver ragione, vado avanti come un treno, esigendola; certo, ascolto anche gli altri ma, di sicuro, quando penso di dire una cosa giusta, ragiono con il mio cervello.

Mi sento uno spirito libero, come il piccolo gabbiano. Ho imparato che nella vita quando c’è un ostacolo, non bisogna scoraggiarsi, ma andare avanti senza mai arrendersi e che i momenti di solitudine a volte servono per riflettere su noi stessi e tirare fuori il meglio di sé.
In fondo la vita è come una giostra, un continuo movimento, gira e, in ogni giro, c’è qualcosa di nuovo: un’emozione, un momento, un pianto e un sorriso, una nuova esperienza; l’importante è non fermarsi mai!




Premio «Murè» Porto Recanati - Racconto di Leonardo Luchetti.
a cura di: www.portorecanatesi.it