Sembrava fermo, e invece metteva tutta la sua forza per risalire controvento.
Il gabbiano passava le giornate assaporando la libertà, ma alla ricerca di cose nuove ed interessanti. Non era molto contento della sua vita, perché avrebbe voluto essere ricco, molto ricco.
Un giorno incontrò la sua amica merla. Aveva un aspetto terribile e stava beccando la corteccia di un albero per nascondere un oggetto brillante. Le sue penne erano tutte consumate o mancanti, e il suo becco era consumato sulla punta.
Il povero uccello faceva molta fatica, così il gabbiano si avvicinò a chiederle se aveva bisogno di aiuto.
“No, grazie, ce la faccio da sola. Mi ci vuole tempo”, disse la merla.
Il gabbiano era molto vicino e alla fine vide che l’oggetto era un bellissimo anello finemente lavorato con una pietra preziosa.
“Com’è bello! Vorrei tanto averne uno! Dove l’hai trovato?”
La merla, in nome della loro antica amicizia, dopo alcune insistenze rivelò al gabbiano che nelle montagne di Caradra esisteva una caverna dove si trovava una stanza piena di tesori.
“Ti darò le indicazioni, ma tu in cambio dovrai fare qualcosa per me. Quando sono stata lì ho esaminato alcuni volumi preziosi e ho dimenticato i miei occhiali; mi servono per leggere, ma sono anche un ricordo perché me li ha regalati mia madre. Potresti riportarmeli?”
Il gabbiano acconsentì e si mise subito in volo eccitato.
Dopo tre giorni e tre notti di volo, arrivò alle distese di Adelan: da lì scorse il lago di Nerisel, circondato dalle montagne di Cadrara.
Trovare l’entrata nascosta della caverna richiese un altro tempo, perché il gabbiano era stanco ed affamato. All’interno della montagna vi era davvero una stanza! Come brillavano i bauli pieni di ogni ricchezza!
Gioielli, argenteria, pietre preziose, persino corone facevano bella mostra da terra fino al soffitto. “Deve essere il nascondiglio segreto di qualche compagnia di pirati” –pensò- “Meglio sbrigarsi”.
Il gabbiano sapeva che con la sua stazza non avrebbe potuto trasportare tanta roba volando. Cominciò allora a infilarsi più anelli che poteva nelle zampe, e al collo mise quattro bracciali; di più non poteva fare.
Era soddisfatto del suo bottino e stava per andarsene, quando all’improvviso sentì la terra tremare. “Cosa sta accadendo?” pensò disperato.
Purtroppo quello che stava accadendo era molto semplice: un terremoto molto forte stava cambiando ancora una volta la conformazione di quelle instabili montagne.
Il gabbiano voleva assolutamente uscire, ma non voleva perdere il suo tesoro, per il quale aveva viaggiato tanto!!
Mentre stava tentando di scappare, la base della caverna proprio sotto di lui si aprì. Ora si trattava veramente di salvarsi la vita. Rassegnato, lasciò andare i gioielli che lo appesantivano ed intralciavano, e cerco di evitare di precipitare.
Non riusciva a vedere dove fosse l’uscita e aveva paura.
Mentre era in questo stato d’animo, scorse di lato, in una zona ancora non franata verso il basso, proprio gli occhiali della merla, dei quali si era completamente dimenticato.
Ogni istante era prezioso. Superando ogni timore di vedersi crollare addosso ogni cosa, afferrò gli occhiali col becco e volò verso l’uscita, senza nessun oggetto prezioso, ma con gli occhiali di cui la sua amica aveva bisogno.
Non sarebbe diventato ricco, ma almeno la merla avrebbe potuto riavere un ricordo tanto prezioso.
“Grazie, sei un vero amico! Non dimenticherò mai ciò che hai fatto per me” disse infatti la merla. E per dimostrare la sua riconoscenza gli regalò proprio l’anello.
Il gabbiano solo allora comprese quanto sua madre avesse ragione quando gli diceva che i veri tesori della vita sono l’amore e l’amicizia; sono questi che aprono il nostro cuore e ci danno il coraggio di affrontare e vincere nuove sfide.