“Sembrava fermo invece metteva tutta la sua forza per risalire controvento": fu la conclusione del libro su cui Gloria lavorava da mesi. Sentendosi più alleggerita decise di andare nel giardino per prendere un po' d'aria fresca.
Era un bellissimo giorno di primavera: il sole illuminava il cielo, segnalando l'arrivo dell'estate, gli uccelli cinguettavano felici e dappertutto si vedevano fiori che germogliavano.
Il panorama che si trovava davanti le ricordò di come dopo ogni periodo brutto arriva un periodo bello, proprio come era successo con lei.
Quando lei era una ragazza era molto timida, si sentiva molto insicura di sé e sempre giudicata. I suoi genitori lavoravano e per questo motivo non stavano quasi mai a casa; non aveva amici e a scuola veniva costantemente bullizzata per molti motivi, tra cui il fatto che i suoi voti non erano dei migliori. Proprio per questi motivi, era diventata introversa: spesso stava a casa e per sfogarsi scriveva molti racconti; infatti, questo era il suo hobby.
Quando aveva del tempo libero prendeva il suo quaderno dei racconti, la sua penna preferita e si metteva a scrivere. Spesso erano basati sui fatti che le erano accaduti quel giorno, altre volte scriveva delle vicende legate ai suoi desideri.
Quando scriveva si sentiva come un gabbiano libero: le sembrava di stare in un altro mondo dove si sentiva libera di esprimersi e non giudicata.
Era così che aveva deciso di diventare una scrittrice.
Un'estate lei, la sua famiglia e alcuni suoi parenti erano andati in una spiaggia che si trovava vicino alla loro città per rilassarsi e divertirsi. Mentre tutti si stavano divertendo, Gloria era rimasta da parte a scrivere un racconto. Ad un certo punto la sua attenzione andò su un uccello che non aveva mai visto.
Nel lato superiore, quell'uccello aveva un piumaggio grigio che diventa molto chiaro, quasi bianco, nella parte inferiore e questa cosa l’aveva colpita molto. Incuriosita chiese a suo padre che uccello fosse e perché non l'avesse mai visto in città. Il padre le rispose dicendo che quello era un gabbiano e che sono tipici delle zone costiere.
Ma c'era una cosa di quegli uccelli che l'aveva affascinata molto: come loro si prendevano cura l'un l'altro.
Quando ritornò a casa, si mise a cercare delle informazioni su di loro e le era venuta l’ispirazione perché aveva visto come erano socievoli, intelligenti, ma soprattutto erano sempre disposti ad aiutare gli altri: le iniziarono a piacere i gabbiani. Inoltre, dopo la sua ricerca si era accorta di come si era sempre tenuta in disparte e capì che fino a quel momento non si era mai accorta di quello che accadeva intorno a lei.
Decise di impegnarsi per migliorare la propria vita, di non dare più modo a quelle bulle di bullizzarla. Iniziò ad impegnarsi a scuola, di provare ad essere più socievole e soprattutto a fare tutto quello che poteva per aiutare quelli che si trovavano in difficoltà.
Un giorno mentre lei stava cenando con i suoi genitori dopo molto tempo, finalmente disse con tutto il coraggio che aveva del fatto che veniva bullizzata da molto tempo ma, principalmente disse di come avrebbe voluto trascorrere più tempo con loro.
Così passarono gli anni della sua Scuola media e del Liceo classico. Poi fece un passo verso il suo sogno di diventare scrittrice scrivendo il libro che aveva appena finito.
Adesso Gloria si trovava nel suo giardino, a pensare quanto fosse cambiata la sua vita e, ad un certo punto, dopo essersi rinfrescata, decise di ritornare nel suo studio per rileggere il romanzo e correggere degli eventuali errori.
Quando ritornò lì, aprì un file intitolato “Il gabbiano libero “e si mise a rileggerlo.